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 2009  giugno 16 Martedì calendario

AD APRILE 3,9 MILIARDI IN MENO


ROMA
L’effetto della crisi s’è materializzato in un calo delle entrate fiscali di 3,9 miliardi nei primi quattro mesi dell’anno. Secondo i calcoli di Bankitalia, diffusi ieri con il supplemento al Bollettino statistico, il «gradino» verso il basso del gettito è pari al 3,5% rispetto al primo quadrimestre dell’anno scorso, qualcosa meno di quanto calcolato dal dipartimento per le Politiche fiscali dell’Economia (-3,8%) che considera anche altri tributi. Il dato di aprile è migliore rispetto a quello di marzo, quando la riduzione del gettito fotografato da Via Nazionale aveva fatto segnare un -4,5 per cento.
Nei primi quattro mesi è invece continuata la corsa del debito pubblico, che in valore assoluto supera l’ultimo «primato» di marzo e ad aprile tocca un nuovo record a 1.750,4 miliardi di euro: +5,3% da inizio anno, quando lo «stock» del debito cumulato dalle amministrazioni pubbliche si era fermato a quota 1.662,6 miliardi, il 105,8% del Pil. Ora, in un solo quadrimestre, la «montagna» è lievitata di altri 87,8 miliardi.
Le ultime stime del governo, del 2 maggio, indicavano per il 2009 un rapporto debito/Pil al 114,3% (con un Pil in contrazione del 4,2%): l’Ue, più ottimista, qualche giorno dopo lo prevedeva al 113%; il Fmi, più pessimista, al 121 per cento. La dinamica crescente registrata ora dalla Banca d’Italia è basata soprattutto sui conti delle amministrazioni centrali ma anche le amministrazioni locali hanno visto lievitare il proprio debito. A livello centrale lo stock è salito dai 1.637,8 miliardi di marzo ai 1.647,1 miliardi di aprile, mentre le amministrazioni locali hanno contribuito con un miliardo, passando da 128,6 a 129,6 miliardi. Sale in particolare il debito pubblico delle Regioni, che passa dai 41,6 miliardi di marzo ai 42,6 miliardi di aprile. Cresce anche il debito dei Comuni, seppure in maniera contenuta, che sale da 48,2 a 48,7 miliardi mentre sostanzialmente stabile è quello delle Province che si attesta attorno ai 9,2 miliardi.
Secondo Adusbef e Federconsumatori, che ieri hanno rilanciato la proposta di ridurre il debito con la vendita delle riserve di Bankitalia, lo stock cumulato si traduce in un debito di 29.166 euro per ognuno dei 60 milioni di abitanti (neonati compresi).