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 2009  giugno 16 Martedì calendario

POCHI AFFARI A LE BOURGET


Finmeccanica: lettera d’intenti con la Malev per 30 Sukhoi Superjet 100 - AMERICANI AL PALO - Nessuna commessa è stata annunciata dalla Boeing, che ora punta tutto sul debutto del Dreamliner: primo volo entro fine mese

PARIGI. Dal nostro inviato
Il cielo plumbeo di Parigi e la pioggia insistente che ieri hanno accompagnato l’apertura del salone aerospaziale del Bourget sono l’immagine più adatta a raffigurare il momento tetro dell’industria aerospaziale.
Il disastro dell’Airbus 330 di Air France con 228 morti, dalle cause sono ancora sconosciute, ha rattristato una fase di difficoltà per la crisi economica. Pochi gli affari. Solo Airbus, tra i grandi costruttori, ha annunciato ieri la firma di (pochi) nuovi ordini fermi.
Il costruttore europeo ha venduto a Qatar Airways 24 jet della famiglia A320 per un valore di 1,9 miliardi di dollari a prezzi di listino, prima degli sconti che non vengono resi noti. Il contratto comprende la trasformazione in ordine fermo di opzioni per quattro A321.
L’amministratore delegato dell’aviolinea, Akbar Al Baker, ha detto che il contratto è un ordine con versamento di caparra, senza cancellazione di ordini precedenti. Sino alla fine di maggio Airbus aveva appena 11 ordini netti nel 2009.
Nessun affare annunciato dal concorrente Boeing, che fino al 12 giugno aveva 7 ordini netti. «Penso che ci possa essere una ripresa nel trasporto aereo nella seconda metà dell’anno prossimo», ha detto Scott Carson, amministratore delegato di Boeing Commercial Airplanes. L’attenzione di Boeing è concentrata sul primo volo del nuovo B787 Dreamliner. Dopo un ritardo di oltre due anni, Carson conferma «il primo volo entro la fine di questo mese, ma non questa settimana».
In tempi di vacche magre, si nota anche la firma di una lettera d’intenti, non ancora un contratto, per la vendita all’ungherese Malev di 30 Sukhoi Superjet 100. il jet a 100 posti russo sviluppato in collaborazione con Alenia Aeronautica del gruppo Finmeccanica. La commessa è stata acquisita da Superjet International, la società commerciale controllata al 51% da Alenia e al 49% dai russi, con sede a Venezia, 160 dipendenti.
L’amministratore delegato, Alessandro Franzoni, ha detto che «il contratto è previsto entro quest’anno». La consegna del primo Superjet «sarà a fine anno all’armena Armavia». Secondo Franzoni, «gli ordini fermi sono 98, di cui 35 nel libro di Superjet International». Nel portafoglio ci sono i dieci aerei ordinati dalla ItAli Airlines di Giuseppe Sadaccini. previsto che ItAli riceva il primo «entro il 2010».
Il Superjet 100 ha un prezzo ufficiale sui 30 milioni di dollari che dovrebbe renderlo meno costoso dei concorrenti già affermati, Bombardier o Embraer. Il gruppo brasiliano ha annunciato un contratto per trasformare in ordini fermi sette opzioni di vendita di E190 alla Klm Cityhopper e la vendita di un Embraer 175 alla Fuji Dream Airlines.
Al Bourget è massiccia la presenza del gruppo Finmeccanica, con chalet più grandi rispetto ai giganti Boeing, Eads o Lockheed. Guarguaglini ha detto che l’impatto della crisi finora è limitato. «Salvo l’aeronautica civile e l’elicotteristica civile non abbiamo grossi segni di contrazione dell’attività».
In merito al progetto, annunciato ieri sul Sole 24 Ore, di vendere entro l’anno il 3,2% di STMicroelectronics, Guarguaglini ha spiegato: «Stiamo discutendo con il ministero dell’Economia, gli abbiamo proposto di comprare la nostra partecipazione se vogliono mantenere il rapporto paritario con le società pubbliche francesi. Credo che il governo preferisca mantenere un rapporto paritario».
Finmeccanica può vendere direttamente le azioni sul mercato («non abbiamo vincoli») o cederle alla Cassa depositi e prestiti, che ha già comprato dal gruppo il 9% negli anni scorsi. In Borsa ieri Stm ha perso il 6,83% (a 5,455 euro), Finmeccanica ha tenuto (-0,27% ). Al Bourget è presente anche il vertice di Drs, la società americana comprata l’anno scorso per 3,4 miliardi. «Gli Stati Uniti – ha detto Guarguaglini – sono ormai il nostro secondo mercato. I ricavi pro forma del 2008 sono stati circa 4 miliardi in euro, rispetto a 5,5 miliardi in Italia e a due miliardi in Gran Bretagna». Negli Stati Uniti il gruppo intende collaborare «con molti partner», Boeing, Lockheed, L-3, Northrop. «Con Lockheed c’è un serrato negoziato per ottenere importanti ritorni industriali per l’F-35», ha detto il direttore generale, Giorgio Zappa. Il rapporto con Boeing «resta importante», ha detto Zappa, ma si è affievolito. «Con Boeing facciamo meno di prima», ha riconosciuto Guarguaglini, confermando che è importante la Libia: «A settembre inaugureremo lo stabilimento per l’assemblaggio degli elicotteri. Dovremmo firmare tra non molto il contratto per il controllo dei confini Sud della Libia e a breve un ordine nei trasporti con Ansaldo Sts. Abbiamo altre attività per la difesa aerea, la possibilità di vendere il Falco, altre con Oto Melara».