Ansa.it 19/6/2009, 19 giugno 2009
Falde acquifere inquinate, piene nitrati e fosfati, superfici contaminate, inquinamento atmosferico da ammoniaca e ossidi di azoto, zone morte nelle aree costiere, dove l’invasione di alghe ha rubato l’ossigeno alla vita marina: sono i devastanti colpi inferti al pianeta con l’abuso di fertilizzanti che si fa oggi soprattutto in Cina e a Occidente, mentre nel Sud del Mondo, in Africa in primis, la terra coltivata è povera di nutrienti e offre scarsa disponibilità di cibo
Falde acquifere inquinate, piene nitrati e fosfati, superfici contaminate, inquinamento atmosferico da ammoniaca e ossidi di azoto, zone morte nelle aree costiere, dove l’invasione di alghe ha rubato l’ossigeno alla vita marina: sono i devastanti colpi inferti al pianeta con l’abuso di fertilizzanti che si fa oggi soprattutto in Cina e a Occidente, mentre nel Sud del Mondo, in Africa in primis, la terra coltivata è povera di nutrienti e offre scarsa disponibilità di cibo. La ricerca mostra dati impressionanti: in Cina, dove i produttori di fertilizzanti ricevono sussidi dal governo, il raccolto medio di grano è cresciuto del 98% per acro dal 1997 al 2005 e l’uso dei fertilizzanti del 271% (cioé quasi triplicato) col risultato che quasi metà dei nitrati usati, ben 227 chili dei 588 usati annualmente per ettaro di terreno, si disperdono inquinando. In Africa Sub-sahariana, invece, si usano solo 7 chili di nitrati per ettaro per anno. Per quanto riguarda gli altri paesi mentre in Europa le stringenti regolamentazioni adottate sia a livello nazionale sia a livello comunitario sono servite a ridurre l’abuso di fertilizzanti, gli Usa, che pure sono migliorati, ancora contribuiscono all’inquinamento per le perdite di fertilizzanti in eccesso. Al contrario, servono incentivi ai paesi africani per aiutare i coltivatori a comprare e usare fertilizzanti: un esempio illuminante è il Malawi che, grazie a politiche a favore degli agricoltori, è adesso esportatore di grano.