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 2009  giugno 17 Mercoledì calendario

«MAGNA OCCASIONE PER LA RUSSIA»


AFFARI E PATRIOTTISMO - Secondo Gherman Gref il divario tra l’industria automobilistica russa e quella occidentale è di almeno quindici anni

MOSCA. Dal nostro inviato
Vista con gli occhi di Mosca, l’acquisizione di Opel è un’operazione ad alto rischio, e controversa: ma è anche l’unica speranza per risollevare l’industria automobilistica locale. L’obiettivo è produrre 5/6 milioni di automobili all’anno, tre nel giro dei prossimi cinque anni. E soltanto dopo pensare a eventuali fusioni o acquisizioni.
Nel talk-show televisivo di lunedì sera Gherman Oskarovich Gref, 45 anni, presidente di Sberbank, ha affrontato le domande di uno dei giornalisti più esperti di Russia, Vladimir Pozner, un tempo voce della propaganda sovietica impegnata nella guerra fredda. Le banche russe devono affrontare la crisi, ha detto a Gref riflettendo i dubbi di molti, ci sono enormi problemi di ristrutturazione dei debiti: bisognava proprio comprare Opel? «Se non avessimo visto un grande potenziale aiuto per i nostri clienti e per la nostra industria - ha risposto l’ex ministro dell’Economia - ci saremmo trovati, mi creda, un mal di testa minore. Questa è un’acquisizione complicata, rischiosa e senza precedenti in tutta la storia della Russia, e per noi chiaramente non è legata al profitto». Ha invece a che fare con la ristrutturazione dell’industria automobilistica nazionale: da soli, ammette Gref, i russi non potrebbero mai investire il necessario per colmare il gap tecnologico con le compagnie occidentali. «Ho chiesto a Siegfried Wolf (chief executive di Magna, ndr) qual è il divario tra noi e i produttori occidentali: 15 anni, ha risposto», ha rivelato il presidente di Sberbank.
Una distanza impossibile da colmare senza investimenti giganteschi: «Per produrre un nuovo modello di automobile - ha spiegato Gref - sono necessari investimenti da 1 a 2,5 miliardi di euro, e per permettersi di cambiare piattaforma ogni tre anni occorre vendere non meno di 5/6 milioni di automobili all’anno». Senza la crisi, la Russia e i suoi 142 milioni di abitanti avrebbero potuto superare la Germania e diventare il primo mercato europeo: ma nei primi quattro mesi le vendite sono crollate del 44% e Gaz, partner industriale di Sberbank nell’operazione Opel, ha venduto nel periodo 18mila unità. Gref cerca di guardare oltre: «Una delle condizioni che abbiamo posto a General Motors è la possibilità di dislocare in Russia un centro di ingegneristica e design per i nostri tecnici, che avranno accesso alle ultime tecnologie su cui negli ultimi cinque anni Gm ha investito 6,5 miliardi di dollari con Opel. Creeremo una nuova generazione di ingegneri». Un percorso che secondo Gref sarà necessario anche per Avtovaz, il primo produttore russo che nel 2008 ha venduto una quota del 25% a Renault. Gref dice ciò che tanti pensano, ma che appare come un problema insolubile pensando alle decine di migliaia di posti di lavoro in gioco: «I modelli di Avtovaz non hanno prospettive». La soluzione, a suo parere, è cedere completamente il controllo a Renault. Oppure, immaginare un’alleanza con Magna e Opel: « possibile che avanzeremo una proposta…».