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 2009  giugno 18 Giovedì calendario

OBAMA ASSEGNA I SUPERPOTERI AGLI SCERIFFI FED


Le nuove regole per la finanza al Congresso: ”Questa sarà la riforma più forte dal 1929”

NEW YORK.
Barack Obama annuncia le nuove «regole di strada» per il sistema finanziario nazionale preparando il terreno alla più ambiziosa e vasta riforma regolamentare «dai tempi della Grande Depressione».
Una manovra a tutto campo nata in risposta alla crisi economica figlia di «una cultura della irresponsabilità che partita da Wall Street ha contagiato Washington e Main Street». Rafforzamento dei poteri della Federal Reserve, stretta su hedge fund e derivati, e difesa dei consumatori, sono i pilastri della dottrina Obama che in caso di approvazione del Congresso segnerà l’anno zero per la finanza del nuovo millennio.
L’obiettivo è evitare il ripetersi di un altro grave terremoto grazie a «un attento equilibrio tra libero mercato e regolamentazione» così da «favorire l’innovazione, disincentivando gli abusi». Il disastro di Wall Street «segna il fallimento dell’intero sistema per questo è necessaria una riforma ampia e profonda», modulata prendendo spunto dal sistema vigente, «che sarebbe un errore cancellare del tutto» precisa Obama presentando il dossier di 88 pagine con quattro linee guida principali.
Poteri nuovi e più ampi alla Fed per disciplinare le holding bancarie e tutti gli altri operatori che per dimensioni presentino rischi sistemici o, in caso di fallimento, abbiano ricadute sull’intera economia. Questo assieme a una revisione degli standard operativi in termini di requisiti di liquidità e di capitale e all’istituzione di un «Consiglio di sovrintendenza» che coordini le azioni tra le autorità di vigilanza dei diversi mercati, e renda possibile la condivisione di informazioni. Ci sarà inoltre una «Resolution Authority», una specie di agenzia anti-crac per le grandi istituzioni che operano su diversi mercati fra loro interconnessi.
Secondo punto, creazione di un’agenzia per la protezione finanziaria del consumatore con l’obiettivo di «ricostruire la fiducia nei nostri mercati». La sua disciplina si estenderà a tutte le forme di finanza personale o familiare, ovvero mutui per la casa, prestiti e carte di credito la cui riforma è stata varata lo scorso mese. «Potrà fissare gli standard sull’offerta dei prodotti innovativi - precisa il presidente - agevolandone la comprensione da parte dei consumatori, attraverso informazioni semplici e accurate».
Terzo: progressiva armonizzazione della regolamentazione non solo all’interno di un sistema, ma tra nazioni, eliminando le deficienze strutturali «che hanno permesso ad alcune società di scegliersi secondo convenienza l’autorità cui riferire, e ad altre, come gli hedge fund, di operare completamente al di fuori del sistema normativo».
Le stesse anomalie che hanno consentito lo sviluppo di strumenti finanziari derivati, «così complessi da rendere complicatissimo stabilirne il valore di mercato». Un sistema che ha «permesso alle banche di fare profitti dando prestiti a persone che non sarebbero mai state in grado di ripagarli, perché il prestatore li scaricava a un altro». Verrà smantellato l’attuale sistema dell’Office of Thrift Supervision, l’autorità di vigilanza sul risparmio che fa capo al Tesoro, e sarà varata una normativa bancaria unica e omogenea alzando i requisiti patrimoniali di tutte le istituzioni che raccolgono depositi, mentre ai consulenti finanziari di fondi speculativi si richiederà l’iscrizione in registri tenuti dalla Sec, (ovvero la Consob americana).
Quarto: una normativa di disciplina dei credit default swap - assicurazioni sul rischio di insolvenza - e di altri strumenti derivati che pongono gravi rischi al sistema e che hanno contribuito ad ampliare la crisi. Chi genera ed eroga prestiti dovrà conservare un valore economico proprio in quell’attività, in modo tale che abbia interesse, assieme a chi percepisce la somma, a che questa sia ripagata. «Solo così, con regole basate sulla condivisione di valori e sul buon senso - conclude Obama - questo tipo di strumenti potranno avere un ruolo costruttivo e non distruttivo».