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 2009  giugno 18 Giovedì calendario

Escort di lusso Cresciuta nel popoloso e centrale rione Libertà, una figlia di 13 anni, Patrizia D’Addario è sempre accompagnata, anche in auto, da una signora anziana

Escort di lusso Cresciuta nel popoloso e centrale rione Libertà, una figlia di 13 anni, Patrizia D’Addario è sempre accompagnata, anche in auto, da una signora anziana. Una sorta di tuttofare. Una domestica sempre a sua disposizione. Situazione familiare complicata: avrebbe perso il padre, pare abbia sofferto molto per un fratello, e poca stima: in molti, tra vicini e conoscenti, la definiscono una «da prendere con le pinze». Di certo, i suoi annunci, fino a qualche anno fa, li stampavano su un quotidiano locale: ha ammesso lei stessa, agli inquirenti, e in tempi non sospetti, d’aver lavorato a lungo come prostituta. Di certo, i suoi annunci, fino a qualche anno fa, li stampavano su un quotidiano locale: ha ammesso lei stessa, agli inquirenti, e in tempi non sospetti, d’aver lavorato a lungo come prostituta. Disse anche di conoscere una prostituta ammazzata nel foggiano e di temere per la propria vita. Verbali su verbali. Poi s’è candidata con il Pdl, alle elezioni comunali, e ha dichiarato d’essere stata introdotta alla politica da un nipote della famiglia Matarrese, ovvero Tato Greco, che però smentisce. Carattere fragile ma determinato, di botte ne ha prese parecchie, da chi la sfruttava negli anni passati. Chi la conosce racconta di lacrime sempre pronte a sgorgare, dinanzi ad amici e poliziotti, nelle questure e negli uffici giudiziari. E poi d’un calendario, con lo pseudonimo di «Patricia Brummel», datato 2004. Negli stessi anni rilasciava interviste nelle quali dichiarava d’aver trascorso una decina d’anni negli Usa. Dove avrebbe conosciuto, custodendo con lui qualche «segreto», il mago illusionista David Copperfield. Una vita piena di scossoni, insomma, quella di Patrizia d’Addario, nata il 17 febbraio 1967. Fino al tentativo, immediatamente naufragato, d’entrare in politica con il Pdl. Alle ultime elezioni amministrative, candidata con la «Puglia prima di tutto», lista guidata dal ministro Raffaele Fitto, ha collezionato appena sette voti. I suoi rapporti con la giustizia, molto spesso, l’hanno vista «parte offesa». Spesso minacciata o duramente percossa. Nelle carte giudiziarie, risalenti al biennio 2004 – 2006, viene registrata la sua attività da prostituta: un suo convivente «more uxorio» la «induceva alla prostituzione. Una relazione burrascosa, tra i due, nella quale lo sfruttatore la convinceva a prostituirsi in diversi alberghi, le procacciava i clienti mediante annunci pubblicati su un quotidiano locale e si faceva consegnare parte dei guadagni percepiti con il meretricio. Con l’aggravante di averla picchiata tutte le volte in cui, quest’ultima, manifestava il desiderio di interrompere l’attività». Tra le denunce a suo carico, figurerebbero anche una violenza a pubblico ufficiale e addirittura un furto, ma gran parte di queste denunce provenivano proprio dal suo «sfruttatore» o persone a lui legate. Sfruttatore con il quale, nonostante la sua condanna, ha continuato ad avere rapporti fino a pochi mesi fa. Una sorta di odio-amore. Tanto stretto da renderla «poco credibile», per gli inquirenti, nelle successive denunce rivolte all’ex convivente. Un carattere imprevedibile e sanguigno, se è vero che nel dicembre 2006 è nuovamente interrogata in procura. Dopo aver inseguito l’ex convivente, con la propria auto, in autostrada, l’avrebbe spinto fuori dalla carreggiata. L’inseguimento si conclude con un tamponamento all’altezza di Bitonto. Il procedimento giudiziario, invece, si conclude con un’assoluzione: il suo «ex» ritira la querela. Ma ancora nell’estate 2008, a quanto pare, i due si frequentavano. E l’uomo avrebbe cercato di farla prostituire, ancora una volta, addirittura in giro per l’Europa. Due giorni fa avrebbe confidato a un amico d’essere molto preoccupata, per via di un furto in appartamento, dove le avrebbero rubato cd e computer. Lo stesso amico sostiene d’averla accompagnata su un treno, diretto a Milano, dove sarebbe «nascosta» in queste ore. Altra versione, diametralmente opposta, giunge però dai suoi vicini d’appartamento. Quello del rione Carbonara, per la precisione, che viene descritto come una sorta di seconda casa: i vicini sostengono d’averla vista, ieri mattina, «accompagnata dalla solita donna, una sorta di domestica, con la quale va sempre in giro. E la donna l’aspettava in auto». Sarebbe questa, dunque, la Patrizia d’Addario che sostiene d’essere stata a Palazzo Grazioli, che dichiara d’essere stata ospite, per una notte, del premier Silvio Berlusconi, e dice di aver registrato l’incontro. Quella delle registrazioni, per la D’Addario, pare una sorta di fissazione: fu anche grazie a una video registrazione, infatti, che fu condannato il suo ex convivente. ANTONIO MASSARI, lastampa.it 18.6.9