Valentina Tubino, corriere.it 18/6/2009, 18 giugno 2009
Uno studio pubblicato sulla rivista Brain, Behavior and Immunity dimostra come la capacità di resistere alle malattie e allo stress sia collegata alla personalità
Uno studio pubblicato sulla rivista Brain, Behavior and Immunity dimostra come la capacità di resistere alle malattie e allo stress sia collegata alla personalità. La ricerca, condotta dal professor Benjamin Chapman presso il Dipartimento di psichiatria della University of Rochester Medical Center (New York), ha evidenziato come una scarsa estroversione possa essere il segnale della presenza nel sangue di un alto livello di una sostanza chimica infiammatoria (Interleuchina-6), soprattutto nelle donne di mezza età. Il cervello di una persona sotto stress produce ormoni che, a lungo termine, potrebbero avere effetto sugli organi. Questo provocherebbe una reazione a catena del sistema immunitario, con il rilascio di sostanze che a loro volta scatenerebbero infiammazioni. Con conseguenze molto gravi, soprattutto in presenza di altre malattie come artrite reumatoide, Alzheimer o arteriosclerosi. Secondo i risultati della ricerca le persone estroverse hanno livelli molto più bassi di Interleuchina-6 (IL-6) nel sangue. Dai test, condotti su un campione di 103 cittadini di età superiore ai 40 anni, sembra inoltre che le donne e alcune minoranze etniche siano in media più vulnerabili allo stress. Gli scienziati tuttavia non hanno ancora dimostrato che l’introversione è la causa dell’infiammazione. Potrebbe essere anche il contrario. «Se fosse l’attività dovuta a un carattere introverso a causare l’infiammazione, noi potremmo concepire dei trattamenti per aiutare i pazienti ad alto rischio e diventare più coinvolti nella vita, per difendersi dalla malattia».