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 2009  giugno 18 Giovedì calendario

MIO FIGLIO NON PU STRAPPARE LE PAGINE

La strada da Seattle a Trieste è lunga, ma diventa lunghissima se devi passare anche da Miami, soprattutto se non ci sono alternative. la storia dell’unico Kindle 2 in possesso di un italiano «residente in Italia», racconta Stefano Crechici, avvocato 38 anni, responsabile commerciale di Modiano. L’azienda triestina, rilevata dalla famiglia Crechici nel 1988, dal 1868 produce carte da gioco: un business che genera un fatturato annuo da 12 milioni di euro.
Sembra un paradosso, ma Crechici, pur lavorando in uno dei settori industriali più antichi del mondo, è un appassionato di tecnologia (la foto è stata scattata dal suo blackberry). «Non ho saputo resistere alla novità di Kindle 2 – dice – l’ho comprato appena uscito, il 23 febbraio scorso». Amazon però non può vendere in Italia, «quindi ho dovuto utilizzare il mio indirizzo di Miami e poi farmi spedire il pacchetto a Trieste. Da allora ho smesso di comprare i giornali, vado in edicola solo per Il Sole 24 Ore e il Piccolo, sperando arrivino presto su Kindle».
Anche perché a sentire il manager i pregi sono tanti e i difetti davvero pochi: «Il prezzo è davvero competitivo. Spendo 9,9 dollari per l’abbonamento mensile al Corriere della Sera, 2,99 per New Yorker, 1,49 per il Times e 2,49 per Forbes. In più non c’è la pubblicità, ma soprattutto non mi devo preoccupare di mio figlio di 3 anni. Adesso posso leggere tranquillo senza temere che mi salti in braccio strappando le pagine di libri e giornali». Il nuovo modello di Kindle è già andato esaurito, ma il manager di Mondiano non ne sembra entusiasta: «Si leggono meglio i file in pdf, ma non è una grande novità. Il problema dipende piuttosto dal fatto che in Italia per leggere i giornali bisogna prima scaricarli dal pc, mentre quando sono negli Stati Uniti li trovo direttamente su Kindle, non c’è paragone».
La passione di Crechici per la tecnologia parte da lontano, «dall’Erasmus fatto in Germania nel 1993. Un amico lituano mi insegnò a usare le email, allora limitate all’ambito universitario, e fu una rivoluzione». Una novità con la quale ha imparato a convivere anche da manager di un’industria di carte. «Quando esplose il fenomeno del poker online eravamo preoccupati. Temevamo che ci avrebbe spazzato via, invece il gioco in rete è solo un antipasto. Qualcosa che poi invoglia a giocare davvero, nei casinò. Stanno per essere regolamentati i tornei di poker live e sono certo che il gettito fiscale per lo stato sarà più alto rispetto a quello dell’online. Lo stesso – conclude ”.dev’essere per l’editoria. Non bisogna temere le novità, ma piuttosto cercare di capirle e sfruttarle».