varie, 17 giugno 2009
Antonio P., 31 anni. Originario della Liguria, una decina d’anni fa s’era trasferito a Milano con la madre, aveva studiato lingue, e s’era trovato un lavoro all’estero
Antonio P., 31 anni. Originario della Liguria, una decina d’anni fa s’era trasferito a Milano con la madre, aveva studiato lingue, e s’era trovato un lavoro all’estero. Tornato in Italia, rimasto solo dopo la morte della mamma, malato, disoccupato, da qualche tempo, per tirare a campare, aveva affittato la sua casa adattandosi a vivere in cantina. L’altra mattina scrisse due biglietti («Uno per la polizia, l’altro per una vicina che lo conosceva giusto di vista), s’arrampicò su una sedia, legò il capo di una corda a una trave, l’altro se lo girò attorno al collo, e si buttò giù. A vedere il corpo che penzolava, attraverso una finestrella della scantinato, fu una donna delle pulizie scesa in strada di buon’ora per buttare i sacchi della spazzatura. Nottata tra mercoledì 17 e giovedì 18 giugno nella cantina di un palazzo in piazzale Siena a Milano.