Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 17 Mercoledì calendario

Bond Eni verso 1,8 mld di sottoscrizioni - Procede a gonfie vele il collocamento del bond Eni a sei anni con il quale, per la prima volta dal 1995, il gruppo presieduto da Roberto Poli e guidato da Paolo Scaroni si rivolge ai piccoli risparmiatori

Bond Eni verso 1,8 mld di sottoscrizioni - Procede a gonfie vele il collocamento del bond Eni a sei anni con il quale, per la prima volta dal 1995, il gruppo presieduto da Roberto Poli e guidato da Paolo Scaroni si rivolge ai piccoli risparmiatori. Secondo fonti bancarie, tra ieri e lunedì (primi due giorni dell’offerta) sarebbero stati sottoscritti 1,8 miliardi. Si tratta di un risultato al di sopra di ogni aspettativa se si considera che il valore dell’emissione era stato fissato a 1 miliardo, estendibile fino a 2 miliardi in caso di eccesso di domanda. Il giudizio degli operatori è pressoché unanime: «Si tratta di un’ottima operazione che consente all’azienda di raccogliere capitale a basso prezzo. Il collocamento», spiega il gestore di una banca italiana a MF Dow Jones, «si inserisce in un contesto dove parecchie società hanno cercato di ridurre il leverage. Con i tassi relativamente bassi queste emissioni rappresentano un buon modo per andare a raccogliere dei capitali. Lo hanno già fatto diverse utility e varie aziende telefoniche. Chi ha fatto fatica è ricorso invece a un aumento di capitale». Sulla possibilità di una chiusura anticipata dell’operazione a 2 miliardi, l’esperto ha dichiarato che «con la liquidità che c’è in circolazione è facile che l’offerta si chiuda molto prima del 3 luglio, ultimo giorno valido per aderire. Eni, diversamente da altri casi, è un nome molto apprezzato sul mercato». Giudizio condiviso anche da Gianpaolo Rivano, gestore di GestiRe. « il momento migliore degli ultimi tre anni per emettere carta, che in questa fase viene raccolta da tutti. Se fossi il piccolo cliente che deve decidere tra Bot e l’Eni non avrei dubbi. Di certo preferirei Eni che ha praticamente lo stesso rischio e un maggiore rendimento». Sempre ieri Scaroni ha commentato l’andamento dell’offerta parlando a margine della presentazione della Enciclopedia degli idrocarburi pubblicata dall’Eni: «Il bond sta andando molto bene. Lunedì sera le prenotazioni hanno superato di 3-4 volte le nostre attese per il primo giorno». Alla domanda su un ampliamento oltre i 2 miliardi, invece, Scaroni ha risposto: «Assolutamente no». L’amministratore delegato del gruppo petrolifero italiano ha inoltre ribadito il no all’ipotesi di proroga dei tetti all’importazione e vendita di gas imposti all’Eni fino al 2010, questione sollevata ieri da Antonio Catricalà (vedere articolo a pagina 2). «In nessun Paese d’Europa ci sono i tetti. E non devo dire altro. In Italia ci sono 38 operatori del gas e la nostra quota di mercato continua a scendere. Non mi pare ci sia altro da dire». Scaroni ha commentato anche l’incontro con il leader libico Muammar Gheddafi avvenuto la scorsa settimana: «Non ci sono cose nuove, si tratta di portare avanti le intese del 2008. Si parla soprattutto di progetti sul gas», ha concluso.