Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  giugno 16 Martedì calendario

SI FINGE UNA REPORTER E INGANNA CASTRO JR


La «bruna con i colpi di so­le » 27enne giornalista sportiva colombiana alla fine si scopre che si chiama Luis Domínguez, cubano di Miami impiegato in un’agenzia di sicurezza, 46 an­ni, decisamente maschio. Il che significa che Antonio Castro, 42 anni, figlio del più celebre Fidel, medico della nazionale di baseball dell’Avana, fama da macho caraibico, è stato vitti­ma di un clamoroso scherzo.

Luis, alias Claudia, ha co­minciato a tessere la trama nel 2006, a margine di una partita a Cartagena, Colombia. «Anto­nio era una specie di rockstar – racconta alla tv AmericaTe­Ve e al Miami Herald ”: tutti volevano essere fotografati con lui, in particolare le belle don­ne ».

Inizia allora a studiare foto e biografie delle ex fidanzate di Castro jr e crea un personaggio virtuale, la reporter colombia­na, che con l’email claudiacar­tagena82@yahoo.com aggan­cia

tonycsport@yahoo.ca, indi­rizzo canadese usato da Anto­nio per la posta privata.

Otto mesi di chat con passag­gi anche caldi («Indovina dove mi trovo e farò con te l’amore senza mai fermarmi», gli scrive­rebbe lui accompagnando lo zio Raúl in Russia). E con dettagli non molto edificanti: in un’isola dalla pover­tà diffusa e gli acces­si a Internet lesina­ti, il giovane Castro sfoggia polo Laco­ste e manda mes­saggi dal BlackBer­ry.

Oltre ai numero­si «besos», alle fo­to, al numero di te­lefono personale, nelle ore di chat Antonio non dà a Claudia informazioni poli­ticamente sensibili, ma le rive­la particolari che riguardano la propria incolumità: come quan­do le anticipa un viaggio in Messico o le confessa che non ha la scorta. Luis dice che l’obiettivo era questo: mostra­re le falle nel sistema di sicurez­za cubano. E poi, certo, anche beffare i Castro.