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 2009  giugno 15 Lunedì calendario

PIU’ LO MANDI GIU’ E PIU’ SEI RAZIONALE


Grandi manovre intorno al caffè. Nelle settimane scorse i mass media ci hanno avvisato: i prezzi della materia prima stanno salendo a causa del cattivo andamento del raccolto, mentre i consumi aumentano.
Il caffè è una passione planetaria. Noi italiani siamo i quinti consumatori nel mondo con 4,2 kg pro capite l’anno. Il caffè è una «invenzione» che ci viene dal mondo arabo, come l’alfabeto e i numeri. La leggenda dice che Maometto fu curato da una grave forma di sonnolenza attraverso questa bevanda calda. Il caffè è sempre stato un’alternativa sostanziale all’alcol: sveglia invece di ottundere e stordire. Non a caso, scrive Wolfgang Schivelbusch in Storia dei generi voluttuari (Bruno Mondadori), fu inventato da una cultura, quella araba, dominata dall’astrazione: caffè e matematica.
La storia di questa bevanda in Occidente è esemplare. Dopo una prima fase nella sfera dei consumi collettivi, si è andata progressivamente privatizzando: da bevanda pubblica, consumata in locali aperti a tutti, all’uso domestico per la colazione e il dopo pranzo. Non è un caso che la sua diffusione in Europa nel Seicento sia legata all’affermazione della borghesia: il caffè come bibita della razionalizzazione. Mentre l’uomo del Medioevo ha bisogno di alcol (birra e vino), perché compie lavori all’aperto, il borghese è invece un lavoratore di concetto: il caffè per l’ufficio.
La privatizzazione di questa bibita calda procede pari pari con l’affermarsi della vita privata stessa. Ora una ditta francese, Handpresso, va più avanti ancora: una macchinetta portatile per ogni luogo e condizione. Somiglia a una piccola pompa di bicicletta; muovendo con le mani uno stantuffo, si raggiunge la pressione di 16 bar, quindi si versa acqua calda, presa da un thermos, in un piccolo contenitore di vetro posto sul lato, s’inserisce la cialda preparata, si rovescia e si preme un pulsante, ed ecco il caffè bello caldo. Sono solo due tazzine, per una coppia. Un lusso: 99 euro la macchina, e 169 euro il set completo. La vita privata costa cara.