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 2009  giugno 15 Lunedì calendario

MILLE LEGGI ANTE-REPUBBLICA RESISTONO ALL’ULTIMO TAGLIO

Sono pezzi di storia d’Italia quelli che si leggono a scorrere l’elenco di 2.500 atti anteriori al 1970 che hanno il titolo per continuare a figurare fra le leggi in vigore. Ben mille infatti, risalgono a prima della Repubblica. C’è l’istituzione del Corpo dei reali carabinieri, che è del 1814 (il provvedimento più vecchio) e il trasferimento della capitale da Firenze a Roma, datato 1871. Nel 1878 nasce l’Accademia di Livorno, preceduta di quattro anni dalle regole per esercitare la professione di avvocato.
Nel 1897 si decide di dichiarare monumento nazionale la tomba di Leopardi e a inizio secolo (nel 1901) quella di un altro illustre, Giuseppe Verdi. La sua casa natia di Roncole, nel comune di Busseto, non solo viene elevata a monumento, ma vi viene anche autorizzato il seppellimento del maestro e di sua moglie, Giuseppina Strepponi ( che invece riposano nella casa per musicisti Giuseppe Verdi di Milano).
C’è, poi, un atteso ritorno: si tratta della legge del 1869 che assegnava al signor Angelo Ranieri la concessione per 90 anni di un tratto di spiaggia dei Maronti, a Ischia, per costruirvi uno stabilimento di prodotti chimici e per l’estrazione del sale. Legge che è finita nell’elenco delle 29mila tagliate dal decreto legge 200/2008, salvo poi essere ripescata, insieme ad altre mille, nel corso dell’iter parlamentare di conversione.
E ora ha ottenuto la definitiva consacrazione a norma che non può morire e che anzi ha conquistato il diritto di entrare nella futura banca dati che conterrà tutte le disposizioni in vigore e sarà consultabile gratuitamente dai cittadini.
Un progetto che si sposa con quello del taglia-leggi, di cui fa parte l’operazione di conferma di parte delle norme anteriori al 1° gennaio 1970 che il ministero della Semplificazione ha presentato venerdì scorso al Consiglio dei ministri. Prima tappa di un lungo cammino che prevede il parere del Consiglio di Stato, quello delle commissioni parlamentari competenti, il ritorno a Palazzo Chigi per il sì definitivo. Un iter che, se i tempi saranno ri-spettati, dovrebbe concludersi entro il 16 dicembre.
Per capire, invece, che fine faranno tutti gli altri atti anteriori al 1970 che non figurano nell’elenco dei 2.500 (che sono stati selezionati in uno stock di oltre 7.500) bisognerà attendere dicembre 2010. In principio la normativa prevedeva che dovessero intendersi abrogati implicitamente (il cosiddetto "effetto ghigliottina"). Ma il meccanismo non è così automatico, perché molte leggi (o parti di esse) fanno parte dei settori esclusi (per esempio, quello tributario), non sfiorati dalla potatura. Ecco perché di recente è stato stabilito che, per evitare il caos, si dia corso alle abrogazioni esplicite.
Al puzzle, dunque, mancano ancora diversi pezzi.