Paola Caruso, Corriere della Sera 13/6/2009, 13 giugno 2009
New entry nella tavola periodica degli elementi chimici: fa il suo ingresso l’elemento con numero atomico 112 e si posiziona in coda, all’ultimo posto della tabella, da dove assume la carica di «atomo più pesante» in assoluto
New entry nella tavola periodica degli elementi chimici: fa il suo ingresso l’elemento con numero atomico 112 e si posiziona in coda, all’ultimo posto della tabella, da dove assume la carica di «atomo più pesante» in assoluto. Scoperto per la prima volta nel 1996, soltanto oggi è stato riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale dei chimici (IUPAC) e ammesso nel sistema di Mendeleev. Ancora non ha un nome, come per esempio carbonio. Per il momento lo si indica soltanto come «elemento 112» (è il numero di protoni), anche se su internet già lo chiamano ununbio. A battezzarlo saranno i 21 scienziati europei che lo hanno scoperto sotto la guida di Sigurd Hofmann del GSI di Darmstadt (Germania): il team ha due-tre settimane di tempo per proporre un nome da ufficializzare nei prossimi sei mesi. «Siamo contentissimi – spiega Sigurd Hofmann – questo è il sesto elemento scoperto con l’acceleratore del GSI. Dal 1981 ad oggi abbiamo sintetizzato gli elementi dal numero atomico 107 al 112». La reazione per produrre «l’ultimo inquilino» della tavola periodica non è complessa: bisogna bombardare atomi di piombo con un fascio di atomi di zinco nell’acceleratore. Il risultato è una fusione: il numero di protoni del 112 diventa pari alla somma dei protoni di zinco e piombo (30+82=112), mentre nella somma di neutroni si perde un neutrone durante la reazione. Purtroppo il periodo di vita del 112 è troppo breve per farne un qualche uso, bastano poche frazioni di secondo, per la precisione 0.24 millisecondi, e questo «si rompe» decadendo con l’emissione di particelle alfa. Qual è l’utilità della scoperta? «Serve a capire meglio la composizione nucleare di tutti i materiali che esistono intorno a noi – chiosa Hofmann ”. Ora vogliamo identificare elementi ancora più pesanti e completare la tavola periodica arrivando al 117 e poi al 120». L’idea di Hofmann di riuscire ad aggiungere altri tasselli al sistema di Mendeleev non è condivisa da tutti. «Nel 2000 gli americani dichiararono di aver scoperto gli elementi fino al 118 – commenta il fisico Massimo Corbucci - però poi ritrattarono l’anno successivo». Ora alcuni scienziati russi di Dubna dicono di aver prodotto gli elementi dal 113 al 116, ma i loro sforzi non sono stati convalidati dalla comunità scientifica. Vedremo chi ha ragione. Paola Caruso