rep.it ETTORE BOFFANO e PAOLO GRISERI, 13 giugno 2009, 13 giugno 2009
La figlia dell’Avvocato "Troppo facile nascondersi dietro mio padre " Accesa battaglia tra la figlia dell’Avvocato e i curatori del patrimonio dell’ex senatore Agnelli, Gabetti a Margherita "Dica quanto ha preso di eredità" di ETTORE BOFFANO e PAOLO GRISERI TORINO - Fuori i conti
La figlia dell’Avvocato "Troppo facile nascondersi dietro mio padre " Accesa battaglia tra la figlia dell’Avvocato e i curatori del patrimonio dell’ex senatore Agnelli, Gabetti a Margherita "Dica quanto ha preso di eredità" di ETTORE BOFFANO e PAOLO GRISERI TORINO - Fuori i conti. La battaglia legale tra Margherita Agnelli e i curatori del patrimonio di suo padre (Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfried Maron) è ormai entrata nella fase calda. A colpi di dichiarazioni e comunicati le due parti si rinfacciano reciprocamente la scarsa trasparenza e promettono di regolare la questione nella prossima udienza del processo civile fissata per il 30 giugno a Torino. Con un comunicato diffuso ieri pomeriggio, i legali di Gianluigi Gabetti chiedono che "la signora De Pahlen dica una volta per tutte quanto complessivamente ha percepito a titolo ereditario in modo che anche su questo venga fatta chiarezza" e sostengono che la causa civile "è di natura squisitamente ereditaria e concerne quindi soltanto gli eredi del senatore Giovanni Agnelli". In questo caso per "senatore Giovanni Agnelli" non si intende il fondatore della Fiat ma suo nipote, l’Avvocato. Infine Gabetti fa sapere di essere "fortemente rattristato per le malevole insinuazioni moltiplicate dalla signora De Pahlen nei confronti di suo padre". Il riferimento è alla richiesta di trasparenza avanzata dalla figlia di Gianni Agnelli sull’Opa Exor del 1998 e sull’ipotesi, fatta dai consulenti finanziari della signora, che con quella operazione i soci anonimi di Exor (lo stesso Avvocato?) abbiano nascosto all’estero 1,4 miliardi di euro. I legali di Gabetti sottolineano che la causa riguarda solo gli eredi diretti dell’Avvocato e con questo sembrano considerare la vicenda Opa fuori dal processo in corso. Inoltre la vedova di Agnelli, Marella Caracciolo, ha presentato un’istanza in Svizzera perché la giustizia elvetica definisca valida la divisione ereditaria tra la madre e la figlia stabilita a Ginevra nel 2004. In una dichiarazione diffusa ieri mattina Margherita Agnelli definisce "corretta" la divisione del 2004 ma, fa osservare il suo legale, Girolamo Abbatescianni, "l’articolo 762 del codice civile precisa che l’omissione di uno o più beni dell’eredità non dà luogo a nullità della divisione ma solo a un supplemento della divisione stessa". In sostanza, se in un momento successivo alla divisione dei beni del defunto si scopre l’esistenza di un ulteriore patrimonio, quest’ultimo va diviso tra gli eredi senza rimettere in discussione la spartizione originaria. Così se si accertasse che effettivamente il miliardo e 400 milioni dell’Opa Exor era di proprietà dell’Avvocato, quei soldi andrebbero divisi tra la vedova e la figlia senza invalidare quanto era già stato stabilito nel 2004. Nella sua dichiarazione in risposta a quella di Gabetti, anche Margherita Agnelli di dice "rattristata". Considera "paradossale" che le si chieda di conoscere l’entità dell’eredità percepita, ciò di cui Gabetti "è perfettamente a conoscenza" mentre "da sei anni la mia unica richiesta è quella di ottenere chiarezza sul patrimonio di mio padre". Poi l’accusa più pesante: "Non capisco per quale motivo il dottor Gabetti si ostini a chiamare in causa mio padre, un uomo straordinario dietro la cui figura è fin troppo facile nascondersi". (13 giugno 2009)