lettera a Avvenire 12/06/2009, 12 giugno 2009
LETTERE
Caro Direttore, anni fa, prima che mia moglie si abbonasse ad Avvenire e che io cominciassi a leggerlo, percorrendo una mattina in macchina Corso Regina Margherita notai che, lungo il Parco Pellerina, sulla scarpata erbosa, era stata montata un’impalcatura di legno con un grande manifesto pubblicitario di un film, e sotto la scritta di commento: «Amore, tradimento, delitto: le cose per cui vale la pena vivere». Allibito, mi misi subito a telefonare, prima alla segreteria del sindaco, poi alla polizia, ai carabinieri, ai vigili, e anche ad un ente di Milano preposto al controllo della pubblicità: la sera stessa tutto era stato rimosso. Ora è comparso, negli spazi regolari di affissione, sempre lungo il Corso Regina Margherita, uno strano manifesto con il volto di un giovane tagliato a metà orizzontalmente (manca la parte dagli occhi in su), e la scritta: «Anche ieri sera ho tentato di dirlo ai miei, ma non ho avuto il coraggio »; e sotto, in piccolo: «Un aiuto vero. Se sei gay, lesbica o transessuale, chiama Contatto», e il numero di telefono, fax ed e-mail. Non ci vuole molto a capire la trappola tesa da questi individui ( e chissà quanti poveri ragazzi ci sono già cascati): vogliono far indurre a credere che un turbamento o una confidenza fra adolescenti riguardo il sesso, quando ancora non si è formata la personalità ed hanno bisogno di un ambiente familiare moralmente sano che li guidi in quel percorso (che abbiamo fatto tutti noi) portandoli a essere uomini e donne adulti, equilibrati e forti, sia una loro identità anormale che poi li rovinerà per tutta la vita. Non ho parole per esprimere la mia indignazione.
Gianfranco Bucciantini
Cascine Vica ( To)