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 2009  giugno 12 Venerdì calendario

LETTERE

Tu quoque, Avvenire! Noto sempre più frequente l’uso distorto dei verbi «au­gurare» e «auspicare». Accetti una se­gnalazione relativa a un numero non proprio recente: lo scorso 21 marzo a pag. 21, nel testo dell’articolo «Ber­nanke: monitorare i compensi dei ma­nager » leggo: «....Il capo della banca centrale americana si è auspicato un dispositivo più sicuro...». A mio avviso si sarebbe dovuto scrivere «...Il capo ... ha auspicato un dispositivo...» oppure «si è augurato un dispositivo».
Giovanni Zannini
Padova