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 2009  giugno 12 Venerdì calendario

DE CECCO RISCOPRE IL GRANO COLTIVATO DAGLI ANTICHI EGIZI

Due anni fa la scelta di avviare in area test, in Italia, quattro formati di pasta prodotta con grano duro Kamut, un cereale molto antico, impiegato dagli egiziani e il cui uso era andato praticamente in disuso. Ora la decisione di ampliare la gamma dei formati e commercializzarli in esclusiva in tutte le catene della moderna distribuzione europea. E volendo del mondo.
Artefice di questa operazione è il pastificio abruzzese Fratelli De Cecco di Fara San Martino. Il cui presidente Filippo Antonio De Cecco nei giorni scorsi è volato in Usa, dove ha firmato l’accordo di esclusiva con la società Kamut International, titolare unica del germe di grano Kamut. E come tale la sola a produrlo nelle zone aride del Montana e dell’Alberta, dove il seme ha trovato l’habitat naturale al suo sviluppo e al mantenimento delle elevate proprietà nutritive e salutari che gli vengono riconosciute. Il cereale Kamut viene infatti considerato digeribile al 100% ed è suggerito per le persone ipersensibili ai cereali tradizionali. chiaro che non si tratta di un prodotto destinato a fare grandi numeri, ma è un fatto che a convincere il pastificio abruzzese nella scelta sono stati i risultati conseguiti nei due anni di test.
«Già da qualche anno in Italia viene venduta, sia pure in modeste quantità, pasta Kamut», dice Luciano Berardi, direttore commerciale di De Cecco, presente con uno stand al salone alimentare TuttoFood di Milano. «A farla sono alcuni laboratori artigianali e piccole aziende che lavorano su licenza della società americana. Si tratta di quantitativi limitati, tanto che – continua Berardi – la nostra produzione del 2008 ha superato in quantità il totale finora prodotto da tutti gli artigiani messi insieme. Con questo accordo, noi contiamo di arrivare a fare almeno 20mila quintali l’anno, che però in valore pesa come 100mila quintali della pasta di grano duro tradizionale».
Insomma un prodotto di qualità superiore, vendibile a un prezzo decisamente più alto rispetto ad altre proposte. Che poi è la po-litica che persegue De Cecco. Azienda familiare fondata nel 1886, al pastificio abruzzese viene infatti riconosciuta ampia gamma e alta qualità di offerta. Ma anche grande capacità di fare mercato: oggi il marchio è per business secondo a livello nazionale con due stabilimenti a Fara San Martino e Ortona, 800 dipendenti, 20 linee di lavorazione e 180 formati, anche se 25 formati fanno l’80%del venduto che sfiora 150mila tonnellate.
Il tutto per un fatturato 2008 pari a 328 milioni, compresi i 35 milioni del settore olio, sughi e conserve vegetali. Un settore cresciuto negli ultimi anni in modo esponenziale, al punto che il management ha deciso recentemente la riorganizzazione dell’area, creando appunto la nuova divisione " oli e rossi". Tra i primi pastifici ad andare all’estero, già sul finire dell’800 la pasta De Cecco era conosciuta in Usa, tutt’ora primo mercato estero (sul totale ricavi, il 36% arriva dall’export).De Cecco non più tardi di un anno fa era pronta ad approdare a Piazza Affari. Ma un provvidenziale stop all’operazione ha permesso all’azienda di evitare il crollo dei listini che ha coinvolto tutte le Borse del mondo. A Fara San Martino però sono convinti che il progetto quotazione resti sempre valido.