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 2009  giugno 12 Venerdì calendario

IL KILLER VON BRUNN A CACCIA DI UN DIARIO

Oggi, Anne Frank avrebbe compiuto ottant’anni. Non ci è arrivata, come tutti sappiamo. La ragazzina nata a Francoforte il 12 giugno 1929 da una famiglia di ebrei tedeschi, e venuta su ad Amsterdam nella speranza di sfuggire al progetto nazista di distruzione degli ebrei d’Europa, è morta a Bergen-Belsen nel marzo 1945 insieme alla sorella Margot. Anne non è mai cresciuta oltre l’altezza dei suoi quindici anni, marcata dal padre con una tacca sul muro nella camera da letto del "rifugio segreto". Tratti di penna sul muro, a registrare le altezze progressive di Anne e di Margot, che sono forse la reliquia più commovente della casa-museo di Amsterdam: il documento più straziante di un destino – letteralmente – segnato.L’altroieri, un vecchio nato in America otto anni prima di Anne Frank, tale James W. Von Brunn, ha eluso la sorveglianza per penetrare armato nel Museo dell’Olocausto di Washington. stato immediatamente intercettato dai guardiani, ma ha fatto in tempo a sparare. Un agente afroamericano di 39 anni, Stephen Tyrone Johns, è rimasto colpito e ucciso. Colpito a sua volta dalle guardie, il quasi novantenne Von Brunn si trova oggi fra la vita e la morte, piantonato in un ospedale. Ieri il Museo dell’Olocausto è rimasto chiuso per lutto, dopo che i pavimenti della sala d’ingresso dove la sparatoria ha avuto luogo, tra le urla di visitatori atterriti, si erano sinistramente macchiati di sangue.
L’episodio di Washington ha qualcosa di banale,ma ha anche qualcosa di straordinario. banale,perché rappresenta l’ennesimo anello di una catena di gesti dissennati compiuti da fanatici razzisti ai quattro angoli del mondo. straordinario, perché contiene un massimo di simboli e significati possibili. A poche centinaia di metri dal Museo dell’Olocausto si trova infatti la Casa Bianca, dove è insediato da qualche mese il primo presidente meticcio della storia americana: lo stesso presidente che pochi giorni fa, parlando da Buchenwald, ha denunciato il negazionismo come un veleno sempre attivo su scala planetaria.Quel presidente che James W. Von Brunn, in librie blog vari, ha accusato di chissà quale complotto relativo al suo certificato di nascita. Insomma l’Obama prova incarnata,secondo il gergo di Von Brunn, della cospirazione "negro-giudaica" che minaccerebbe la sicurezza dei bianchi nel mondo.
Stando ai materiali diffusi in rete da Von Brunn, non è falso soltanto il certificato di nascita di Barack Hussein Obama. Né è falsa soltanto la storiaccia della Soluzione finale, la leggenda dei 6 milioni di ebrei sterminati dal Terzo Reich. falso anche il diario di Anne Frank, cioè il libro attraverso cui generazioni di lettori hanno scoperto, dal 1947 in poi, l’orrore della Shoah concentrato in una storia di famiglia. una "burla", quel diario: una fabbricazione post-bellica della lobby ebraica mondiale intesa a promuovere la compassione dei gentili per gli israeliti, e a propiziare così il dominio di Israele sullo scacchiere mediorientale. Un falso di cui il Museo dell’Olocausto andrebbe raccontando da sei anni, attraverso un’esposizione online, The Unfinished Story, la storia (truffaldina) che continua.
Per gente dello stampo di Von Brunn, conta poco che l’autenticità del diario di Anne Frank sia stata dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio da una perizia scientifico- legale degli anni 80. Negli anni 90, il francese Robert Faurisson e altri alfieri del negazionismo hanno continuato ad argomentare la presunta inautenticità del diario, sostenendo che esso fu scritto dal padre di Anne, Otto Frank.Dopodiché,l’universalizzazione di internet ha aperto a questa tesi complottista le autostrade tecnologiche dell’odio: l’ha moltiplicata attraverso gli andirivieni del cyberspazio, là dove reale e virtuale si incrociano e, almeno agli occhi degli internauti più sprovveduti, si intrecciano sino a confondersi.
Da ieri il website di Von Brunn, holywesternempire. org, risulta inaccessibile sulla rete, mentre le tracce del suo negazionismo virtuale sono scomparse in un batter d’occhio da una varietà di altri siti,Wikipedia compresa. Ma l’eclissi di Von Brunn dal cyberspazio sarà intervenuta troppo tardi,e comunque non porrà fine alla metastasi dell’odio in rete. In tempi di crisi come quelli odierni, tanto più facilmente prosperano il complottismo e la caccia ai capri espiatori, i bersagli migliori restando quelli di sempre: negri e giudei. Ne è una riprova la giornata di oggi. L’ottantesimo anniversario della nascita di Anne Frank coincide con i funerali di Stephen Tyrone Johns, il padre di famiglia afroamericano che si guadagnava da vivere come agente di sicurezza al Museo dell’Olocausto.