Federica Fantozzi, l’Unità 2/4/2009, 2 aprile 2009
MACCHE’ RONDINI ARRIVANO I PAPPAGALLI
Pappagalli in città. Ultimo frutto multicolore del riscaldamento globale, dell’urbanizzazione degli habitat, dell’evoluzionismo. E gli ornitologi si interrogano. Saranno le rondini del futuro? Non migrano ma evocano il bel tempo, di più: il caldotorrido. Rimpiazzeranno i piccioni nelle piazze? Certo, non si nutrono di rifiuti, però spolpano sistematici le gemme degli alberi. In tanti, sfuggiti alle gabbie o liberati da mani pietose, sopravvivono al gelo e invadono le metropoli: parrocchetti verde smeraldo, cacatua dalla cresta orgogliosa, becchi rossi e ali blu. A Roma la colonia di parrocchetti dal collare nel parco di Villa Borghese compie 10 anni: nel ”99 il primo avvistamento del pennuto esotico con grande capacità riproduttiva. A Genova e Milano nidifica l’amazone fronte blu. Il parrocchetto monaco, coda corta e petto bianco, non teme il vento del Nord: visto a Pavia, Bergamo, Pastrengo, Verona, Udine e Trieste. Spesso sono i bambini a scoprirli, e interi quartieri li adottano. Nidificano tra le case popolari di Tor Marancia, nei giardini condominiali dell’Aurelio, nei parchi dell’Appia Antica. Alla Caffarella, gli strepiti dal boschetto di cedri hanno fatto individuare un grande nido di sterpi affollato di pappagalli variopinti. C’è una colonia a piazza Re di Roma, un’altra divora datteri delle palme tra Santa Maria Maggiore e via Merulana. « l’ultima tappa di un fenomeno che ha portato in città cormorani, nutrie, istrici - spiega l’etologo Emanuele Coco - Sull’onda di un trend evoluzionistico ”urbano”, ecco animali che devono darsi al bricolage esistenziale per saltare il fosso dell’estinzione. Sono grandi riciclatori di opportunità: qualsiasi cosa serve per sopravvivere». Coco è autore del saggio Ospiti ingrati sulle invasioni più o meno barbariche di stranieri affamati: sorci in soffitta, vespe in terrazzo, gabbiani sul tetto, meduse tropicali nel mare nostrum. Superato il trauma, per loro è la conquista del West: «In fondo le città sono costruite per essere accoglienti. I pappagalli trovano sacchetti dell’immondizia anziché bacche ma non hanno concorrenti. E non esistono stagioni: per strada c’è cibo tutto l’anno. Una strategia di sopravvivenza che alla fine premia». Ospiti ingrati anche loro? « sempre possibile unostravolgimento degli equilibri, e chi prende una nicchia di solito spintona gli altri...Ma non è mai stato stimato il grado di pericolosità di un pappagallino ». Il dibattito è aperto. Anche on line, per esempio sul forum «Molfetta città dei pappagalli». Si lamenta Fleursdumal che «Molfetta non è solo il paese delle belle donne, come recita un proverbio locale, ma anche la casa di migliaia di pappagalli che ciangottano tutto l’anno». Conclude: «C’è da capire se, dopo essersi spinti su Bisceglie, faranno una capatina a Bari». Puntualizza Melodia: «Che tragitto è? Dopo Molfetta, verso sud, c’è Giovinazzo, poi Santo Spirito e Palese. Bari arriva dopo». Conclude Albatros: «Se quel signore vuole fare cambio con i nostri piccioni da vicolo brutti e puzzolenti...».