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 2009  aprile 03 Venerdì calendario

Le carriere migliori? Iniziano inseguendo il cliente Corriere della Sera, venerdì 3 aprile Umiltà e voglia d’imparare: così si affronta il mondo del lavoro, perché anche dopo l’università si parte dal gradino più basso, dalla gavetta, no­nostante i sogni di molti genitori e le promesse di certi corsi di formazio­ne

Le carriere migliori? Iniziano inseguendo il cliente Corriere della Sera, venerdì 3 aprile Umiltà e voglia d’imparare: così si affronta il mondo del lavoro, perché anche dopo l’università si parte dal gradino più basso, dalla gavetta, no­nostante i sogni di molti genitori e le promesse di certi corsi di formazio­ne. Parola di selezionatore del perso­nale. «I giovani – sostiene Gilberto Marchi, presidente di Assores, l’Asso­ciazione delle società di selezione del personale – ne sono abbastanza con­sapevoli, più dei genitori che ripon­gono grandi aspettative sui figli lau­reati e di certe università che per sponsorizzare i corsi disegnano sulla carta carriere quanto mai rapide. La realtà è ben diversa: la laurea offre so­lo prospettive migliori nel me­dio- lungo periodo». Ma come avviene l’inserimento in azienda? Se in banca si inizia dallo sportello, nella grande distribuzione i neolaureati muovono i primi passi tra gli scaffali dei reparti per rendersi conto di come e dove si sistemano i prodotti. E nelle multinazionali? «Sta­ge en route», tirocinio sulla strada, è il percorso ideato da L’Oréal per le nuove leve, e sulla strada finiscono anche i neoassunti da Coca Cola Hbc. «Da noi – spiega Adolfo Martini, direttore risorse umane di L’Oréal Ita­lia – la prima esperienza lavorativa si fa stando a contatto con i punti vendita, ed è fondamentale per capi­re il business dell’impresa e le esigen­ze dei clienti. All’inizio si è affiancati a un venditore esperto, poi si deve la­vorare in autonomia. L’intero mana­gement aziendale, presidente com­preso, ha fatto questa gavetta». «Anche i migliori neolaureati – dice Alessandro Belleri, direttore ri­sorse umane di Coca Cola Hbc – so­no assunti con la qualifica di market developer: per 12-18 mesi visitano bar e ristoranti con l’obiettivo di rag­giungere determinati risultati di ven­dita, una specie di selezione sul cam­po per avviare i più in gamba alla car­riera da manager». Non tutti i giovani però accettano di buon grado la gavetta. «La mag­gior parte dei laureati in economia – afferma Marchi – non vuole occu­parsi di contabilità, considerandola una mansione da ragionieri, ma se si ambisce a un ruolo di responsabilità amministrativa, l’esperienza alla pre­se con fatture e note spese è davvero importante». Emblematica è poi la frase di uno stagista di 27 anni riferi­ta al termine della prima settimana di impiego a Roberto Signorelli, tito­lare dell’agenzia di comunicazione M&Cm: «La mia mamma ha detto che essendo laureato non posso fare le fotocopie». Felice Fava