Ansa.it 2/4/2009, 2 aprile 2009
E’ partita a Mosca la prima missione virtuale per Marte, con sei astronauti volontari - un francese, un tedesco e quattro russi tra cui una donna - che resteranno isolati per 105 giorni dentro una navicella spaziale per simulare le condizioni di un volo verso il pianeta rosso, previsto non prima del 2030
E’ partita a Mosca la prima missione virtuale per Marte, con sei astronauti volontari - un francese, un tedesco e quattro russi tra cui una donna - che resteranno isolati per 105 giorni dentro una navicella spaziale per simulare le condizioni di un volo verso il pianeta rosso, previsto non prima del 2030. L’operazione, promossa dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dall’Accademia delle scienze russe, costerà oltre 15 milioni di dollari. I cosmonauti saranno controllati 24 ore su 24: lo scopo è quello di studiare gli effetti psicologici e fisici dell’isolamento. Gli scienziati esamineranno l’impatto sullo stress, sulla regolazione ormonale, sul sistema immunitario, sulla qualità del sonno e sull’umore dei passeggeri. La lista dei sintomi riscontrati negli astronauti è lunga e preoccupante, dalla perdita di massa ossea al deterioramento muscolare. Tre le tappe del progetto Marte-500. La prima ha visto protagonisti altri sei volontari, chiusi per una quindicina di giorni in un tubo. Ora tocca al nuovo equipaggio. Il francese e il tedesco sono stati selezionati dall’Esa tra 5.650 candidati. I quattro russi, tra i 25 e i 37 anni, sono due cosmonauti, uno specialista di problemi fisici e sportivi e un medico (Marina Tugusheva, biologa di Tver). Hanno a disposizione complessivamente 180 metri quadri, suddivisi in quattro ambienti, oltre ad una superficie simulata di Marte. L’ultima tappa, prevista a fine anno, coinvolgerà altri sei volontari per un periodo più lungo: 520 giorni, ossia la durata stimata del viaggio di andata e ritorno su Marte, compresi 20 giorni per lavorare in loco.