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 2009  aprile 01 Mercoledì calendario

Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"- Arretrano i banchieri, avanzano gli uomini dell’industria e dei servizi

Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"- Arretrano i banchieri, avanzano gli uomini dell’industria e dei servizi. Nella classifica, provvisoria perché mancano ancora diversi bilanci, degli stipendi dei manager delle società quotate italiane nel 2008, in testa c’è Roberto Tunioli, con 8,305 milioni lordi, secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore. Quasi tutta la somma è riconosciuta dal bilancio 2008 della Datalogic, azienda di Calderara di Reno (Bologna) di cui il manager, nato a Bologna nel 1958, è vicepresidente e amministratore delegato. Specializzata in sistemi per la lettura di dati, scanner e altro, Datalogic ha avuto nel 2008 380 milioni di fatturato consolidato e 17,8 milioni di utile, in Borsa capitalizza circa 230 milioni. TABELLA STIPENDI Tunioli ha racimolato inoltre i gettoni come consigliere di Piquadro (25.000) e della holding editoriale Monrif (15.000). I suoi compensi comprendono 4,865 milioni di «incentivi a lungo termine maturati nel periodo 2004-2008 che verranno erogati nel 2009», precisa il bilancio. Al secondo posto c’è Luca Majocchi, nato nel 1959, a.d. di Seat Pagine gialle. Una società con i conti da anni in rosso profondo (179 milioni la perdita 2008) che sta per chiedere agli azionisti 200 milioni. A favore di Majocchi il bilancio 2008 della Seat dichiara compensi lordi per 7,958 milioni. La somma comprende l’importo di trattamento di fine mandato di competenza dell’esercizio per 5,75 milioni. In sostanza una buonuscita concordata da Majocchi, il quale lascerà la società a fine giugno e ha pattuito un vantaggioso accordo di non concorrenza. La società delle pagine gialle, un tempo gallina delle uova d’oro del gruppo Stet-Telecom, prima della privatizzazione, pagherà a Majocchi 30 mensilità dello stipendio perché non riveli alla concorrenza segreti aziendali. ROBERTO TUNIOLI - DATALOGIC Al terzo posto c’è Enrico Parazzini, classe 1944, uomo d’oro del gruppo Telecom. uscito l’8 agosto 2008 con 7,173 milioni lordi, in larga parte una buonuscita dopo sette anni nel gruppo: era arrivato dalla Pirelli nel 2001 con Marco Tronchetti Provera, è stato direttore finanziario, presidente di Telecom Italia Media e d.g. di Telecom. La classifica potrebbe avere degli scossoni quando saranno pubblicati i bilanci delle banche, da Unicredit che ha dichiarato di aver tagliato il bonus ad Alessandro Profumo e agli altri top manager a Ubi Banca, dalla quale se n’è andato in dicembre l’a.d. Giampiero Auletta Armenise. Mancano all’appello anche i bilanci dell’Eni e dell’Enel, come quelli di Mediaset, del gruppo Ligresti, del gruppo Cofide-Cir di Carlo De Benedetti con l’Editoriale L’Espresso. Quest’anno la tradizionale scadenza del 31 marzo (o meglio, il novantesimo giorno dopo la conclusione dell’esercizio) non è stata rispettata da tutte le società per rendere pubblici i bilanci, anche se non hanno presentato la quarta relazione trimestrale con una sintesi dei conti al 31 dicembre. Il motivo, spiegano fonti finanziarie, è l’entrata in vigore della direttiva transparency: è tornata in vigore la vecchia norma che impegna le società a pubblicare i bilanci al più tardi 15 giorni prima dell’assemblea dei soci, che di solito si tiene entro la fine di aprile. Una novità passata un po’ in sordina, che ha un effetto collaterale: sotto questo profilo la trasparenza è diminuita, perché molti documenti verranno resi pubblici più tardi del passato, anche se i cda hanno già approvato i bilanci prima del 31 marzo. Dai dati disponibili, si nota una riduzione di molti superstipendi rispetto al 2007, anche se con importanti eccezioni, come il caso Majocchi. C’è stata una contrazione dei bonus, i premi. Nel gruppo Fiat sono dimezzati gli stipendi di Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne (circa 3,4 milioni ciascuno). LUCA MAJOCCHI Non ci sono più le maxibuonuscite come quella riconosciuta a Matteo Arpe, che per lasciare Capitalia ricevette 37 milioni lordi, nè i premi riconosciuti l’anno precedente a Cesare Geronzi (20 milioni più 3 di stipendio, nel 2008 per ora è 19mo con 3,25 milioni lordi come presidente di Mediobanca) e di dieci milioni a Giovanni Bazoli (il presidente di sorveglianza di Intesa Sanpaolo è sotto il 50mo posto, con 1,4 milioni lordi). Tuttavia anche nel 2008 ci sono casi di incrementi di buste paga, oltre ai primi tre della graduatoria. Gianluigi Gabetti ha avuto dall’exIfil (ora Exor) un «emolumento straordinario» di 5 milioni (ne ebbe un altro di 20 milioni nel 2005) e ha totalizzato 6,67 milioni. Giovanni Castellucci, a.d. di Atlantia ha fatto un balzo di 2,3 milioni ed è quinto con oltre 5,8 milioni. Merito del bonus di 4,75 milioni. Probabilmente è il premio per la nuova convenzione unica tra il gruppo autostradale dei Benetton e lo Stato. aperto il caso dei bonus ai manager di Intesa Sanpaolo: il consiglio di sorveglianza deciderà entro il 9 aprile se ritoccare lo stipendio di Corrado Passera, due milioni lordi.