B.C., la Repubblica 31/3/2009, 31 marzo 2009
CASE ECOLOGICHE, L’INGHILTERRA VARA IL PIANO «ZERO CO2»
Edifici a emissioni zero che risparmiano energia e ne consumano così poca che il saldo finale è neutro. Alla bioedilizia e alle tecniche di costruzione che utilizzano fonti rinnovabili o consentono risparmi di risorse idriche e potabili dà spazio anche il piano casa del governo. Secondo le anticipazioni, è infatti possibile beneficiare di un aumento delle cubature fino al 35% per chi demolisce e ricostruisce immobili (ville o villette) con tecniche eco-amichevoli. Ma il Paese che, in Europa, ha sposato il piano più ambizioso per l’edilizia «carbon zero» è senza dubbio il Regno Unito. Dal 2016 tutte le nuove case, ha deciso il governo inglese nel 2007, dovranno essere ad emmissioni zero. E’ un obiettivo molto alto considerato che se si stimano 3 milioni di nuove case dal 2007 al 2016 in Uk, si conta di costruirne un milione carbon zero tra il 2016 al 2020. Iain Wright, sottosegretario del Dipartimento per le comunità e i governi locali, è venuto nei giorni scorsi per un breve giro in Italia proprio per fare conoscere le mosse del governo inglese.
«E’ chiaro ha spiegato Wright che in un periodo di crisi come questo è più difficile per le famiglie ottenere finanziamenti dalle banche. Per questo il governo intende mettere in campo l’equivalente di 10 miliardi di euro in tre anni per incentivare le famiglie all’acquisto di nuove abitazioni».
Il piano sarà realizzato con due tappe ”di avvicinamento” nel 2010 e nel 2013. La road map è stata accolta positivamente dai costruttori che partecipano alla «Taskforce 2016» messa in piedi dal governo. A sua volta la Taskforce può contare sullo «Zero carbon delivery Hub», un’organizzazione che unisce governo e industria e ha lo scopo di rimuovere le barriere lungo il percorso verso l’obiettivo 2016. Il piano «carbon zero homes» si inserisce infine nella cornice più ampia definita dal governo inglese per con il Climate Change Act che impone il taglio dell’80% delle emissioni di gas serra entro il 2050, con uno step intermedio del 26% nel 2020, rispetto alle emissioni del 1990. Per realizzarlo, il governo inglese punta anche sul rilancio del nucleare. Ed entro il 1° giugno approverà i primi tre piani quinquennali con i quali coprirà il periodo 2008-2022.
«Nessuno dice che il viaggio verso l’obiettivo zero carbon sarà semplice, ma siamo determinati a raggiungerlo», afferma Wright. «Naturalmente prosegue è importante anche il parco degli edifici esistenti e il 12 febbraio abbiamo lanciato un pacchetto di proposte da sottoporre a dibattito pubblico. Vogliamo accertarci che misure di base, come muri a intercapedine o isolamento del sottotetto siano in essere al più tardi per il 2015». Infine le città: «Sono stati individuati 10 siti per altrettante eco-città per complessivi 200.000 alloggi».