lettera a Lucia Annunziata la Stampa 26/03/2009, 26 marzo 2009
LETTERE
Non credo di poter condividere il giudizio da Lei espresso sabato, secondo cui la Chiesa di oggi sarebbe molto «trasparente» e disponibile al dialogo, a dispetto della rigidità. Il maldestro intervento papale sui preservativi e l’arroganza con cui la Cei ieri ha reagito alle inevitabili critiche, mi pare vadano in ben altra direzione. Mi sembra che questo Papa e il suo entourage non brillino, quanto a buon senso, se si pensa che questa è l’ennesima affermazione maldestra e inaccettabile. Qualche mese fa c’era stato il rifiuto vaticano di ratificare la mozione Onu sulla condanna del reato di omosessualità nel mondo. Qualche anno fa il Papa aveva creato tensione nel mondo musulmano citando la frase di un sovrano del medioevo contro il profeta Maometto. E ancora, all’inizio del pontificato Ratzinger ribadisce di non voler considerare i protestanti una vera Chiesa, affermazione che nessun Papa, dopo Pio XII e il Concilio, si era mai sognato di fare, e che suscitò indignazione e critiche. Il mese scorso il Papa riabilita un vescovo filo-nazista, che allegramente sosteneva che l’olocausto non era mai esistito, e ancora si meravigliano in Vaticano se scoppiano polemiche e disapprovazione in tutto il mondo, e il Papa stesso se ne esce con la sbalorditiva affermazione di aver ignorato che quel vescovo negasse l’olocausto (ma come? Lo sanno tutti e non lo sapete proprio voi?). Risponda con sincerità. Io credo che se una persona normale si comportasse così in un posto di lavoro, continuando a fare gaffes, a creare incidenti e dissapori, dopo un po’ lo licenzierebbero. E infatti in Francia gli stessi cattolici, in un sondaggio di Le Monde (o del Figaro) hanno detto al 43% che questo Papa potrebbe benissimo andarsene in pensione. Il cardinale Martini (uno dei più autorevoli esponenti del mondo cattolico), ha scritto nel suo ultimo libro, col gesuita Portschill, che questa Chiesa è farisaica, e se Cristo tornasse ne scuoterebbe i vertici. Non capisco perché proprio Lei li difenda.
ALBERTO MIATELLO
Non difendo la Chiesa, caro Miatello, anche perché la Chiesa sa farlo da sola. Sono laica, senza nessun dubbio, e proveniente da famiglia laica. Ma non sopporto i toni sguaiati, le irrisioni (non parlo della sua lettera) e la faciloneria con cui si critica la Chiesa. Provi a immaginare il contrario: se si criticasse in questo modo ogni altra istituzione (Quirinale?) o partito saremmo tutti ben scandalizzati. Il mio giudizio rimane lo stesso: il Vaticano di Ratzinger, pur all’apice dello scontro con il mondo laico, si sta mettendo in gioco moltissimo, esprimendosi sempre pubblicamente e senza furbizie. Questa per me è trasparenza. Preferiamo i vecchi Vaticani felpati, silenziosi, e densi di accordi mai saputi? Mi scusi per i tagli, ma la lettera era troppo lunga per questo spazio.