Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  marzo 26 Giovedì calendario

SOUVENIR


Ricordo che la sera del 26 ottobre 1922, alla stazione di Pescara, fui messo su un treno che sarebbe arrivato la mattina dopo a Roma. ( ... ) La mattina dei 28, il sarto di via dei Pontefici (la bella strada ora scomparsa per far posto agli inqualificabili edifici di piazza Augusto lmperatore) mi fece indossare la mia divisa di collegiale; e così passeggiando vidi i primi drappelli di fascisti che affollavano i caffè e le trattorie. Si diceva che a San Lorenzo avevano incontrato una seria resistenza, ma io ricordo che i passanti applaudivano. Sul Corso, all’angolo di via delle Convertite, c’era allora un negozio di articoli da toletta. Nella vetrina vidi allineati una miriade di piccoli bush di Mussolini, tra nastri tricolore. Motti fascisti compravano quel souvenir che era anche utile. Un’altra vetrina di farmacia, in via Tomacelli, esponeva una sede patriottica di profilattici, marca Fascio, marca Ardito, anche questi tra nastri tricolore. Roma accoglieva alla meno peggio i suoi ospiti, che non vedevano in quegli oggetti nessuna ironia: difatti non c’era. Abituati da secoli i romani a vendere articoli di devozione ai pellegrini, ora vendevano anche questi. (uno degli ultimi elzeviri di Ennio Flaiano, Corriere della Sera, 5 novembre 1972)