Alessandro Gilioli, L’Espresso, 26 marzo 2009, 26 marzo 2009
Una festa per il libero scambio di file sulla Rete. E per fermare la legge Carlucci sul diritto d’autore I nemici dell’onorevole Gabriella Carlucci si riuniscono il 28 marzo al Teatro delle Arti, nel quartiere della Garbatella a Roma: quelli che scaricano e scambiano liberamente musica, film e software in Rete
Una festa per il libero scambio di file sulla Rete. E per fermare la legge Carlucci sul diritto d’autore I nemici dell’onorevole Gabriella Carlucci si riuniscono il 28 marzo al Teatro delle Arti, nel quartiere della Garbatella a Roma: quelli che scaricano e scambiano liberamente musica, film e software in Rete. E invece di farlo di nascosto, chiusi in una stanza buia davanti a un monitor, rivendicano il loro gesto come un atto di disobbedienza civile, per la condivisione e la diffusione gratuita dei prodotti intellettuali. Gabriella Carlucci è la parlamentare che nelle ultime settimane si è fatta paladina del diritto d’autore con una proposta di legge - teoricamente contro la pedofilia - che proibisce ogni forma anonima di immissione e di scambio di contenuti on line. Tra l’altro, nel presentare nel sito la sua leggina la Carlucci ha realizzato un grottesco autogol: gli internauti infatti hanno subito scoperto che il file contenente la proposta in questione era stato creato originariamente da Univideo, l’associazione degli editori dei dvd. Ed è contro questa deriva senil-repressiva (su cui ormai ironizzano anche i più prestigiosi blog e siti stranieri, da Boing Boing ad Andrew Sullivan) che gli attivisti della Rete hanno deciso di muoversi non solo nell’iperspazio virtuale, ma anche in un luogo molto fisico e reale, come appunto la Garbatella di Roma. L’evento di sabato 28 sarà una grande ’Festa dei pirati’ organizzata da una serie di associazioni culturali (Piazza Telematica, Frontiere Digitali, Linux Club, Scambio Etico eccetera) insieme a riviste e piccole case editrici che teorizzano la condivisione gratuita della conoscenza come strumento di crescita dell’intera società. L’iniziativa è ludica - musica, pasticcini e spettacoli - ma seriamente provocatoria: quello dei ’pirati telematici’ è ormai un movimento che va dalla Scandinavia agli Stati Uniti secondo il quale il diritto d’autore è una gabbia che impedisce quell’innovazione creativa i cui effetti ricadrebbero positivamente su tutti - autori compresi - anche in termini economici. Ed è sulla base di questo programma che in Svezia, ad esempio, è già nato un Partito dei Pirati, i cui leader saranno alla festa di Roma, insieme ad accademici e attivisti italiani e stranieri favorevoli al modello della condivisione dei beni intellettuali. Sostiene Luca Neri, giornalista e consulente informatico nonché autore del recente libro ’La Baia dei pirati’ (Cooper editore): "Le pratiche di peer-to-peer (cioè di scambio on line di video, musica e software) secondo noi non sono una minaccia per la società, ma al contrario rappresentano un’enorme opportunità per lo sviluppo della creatività e di nuovi modelli economici,soprattutto in una fase di recessione". Oggi quasi due terzi di tutto il traffico Internet sono generati dal ’peer-to-peer’ e la violazione delle varie leggi sulla protezione del copyright va a colpire migliaia di persone - specialmente ragazzi - che non sono certo criminali. Insomma i ’pirati’ pongono una questione che i legislatori devono affrontare tenendo conto anche delle loro ragioni, ispirate spesso più al bene sociale che all’egoismo individuale.