Matteo Pandini , Libero 25/3/2009, 25 marzo 2009
«COSI’ FACCIAMO SCHIFO». E IL PD NE FA UN’EROINA
L’hanno già paragonata a Barack Obama. Anche il presidente Usa era un signor nessuno quando, nel 2004, prese parola alla convention democratica: bella presenza, parlata fluida, concetti chiari. Per lui fu un trionfo. Esattamente come quello assaggiato da Debora Serracchiani, 38 anni, avvocato, romana e romanista trapiantata a Udine. magra, capelli scuri tagliati corti, sobria. Sabato, all’assemblea dei circoli del Pd, ha detto che il suo partito fa schifo. Tanto è bastato per farla diventare la nuova eroina dei democratici. I filmati del suo discorso sono ricercatissimi su Internet. Su Facebook stanno spuntando gruppi che ne chiedono la candidatura per le Europee. Di più: supplicano la sua investitura a leader. Di più ancora: sperano di vederla a palazzo Chigi. A decine ammettono: avremmo voluto essere lei, per dire le cose che ha detto lei, con la grinta che ha avuto lei.
Serracchiani è consigliere provinciale e leader dei circoli cittadini dei democratici di Udine. Sabato ha parlato per una decina di minuti. Ha incassato trentacinque applausi, uno per ogni sberlone al Pd: è troppo litigoso, non ha una linea chiara, non ha trovato una sintesi, ha isolato il leader Walter Veltroni, ha lasciato a Di Pietro il monopolio dell’opposizione anche se Tonino «non c’entra nulla col centrosinistra». Brava, bene, bis. «Ne ho per tutti» ha spiegato a un certo punto. Ha ringhiato che no, è «un errore assoluto» aver nominato capogruppo della commissione Sanità Dorina Bianchi, «che non rappresenta l’opinione prevalente all’interno del partito». Altro boato. E D’Alema? «Intollerabile» il suo atteggiamento sulla legge per le Europee: prima ha chiesto «di chiudere l’accordo» e poi cambia idea. I palmi delle mani s’arroventano.
che imbarazzo
Poi c’è Dario Franceschini, che si salva per un pelo perché «non è un volto nuovo» ma «ha il compito di dare una credibilità nuova» al Pd. Ma non parlatele del giovane presidente della provincia di Firenze, Matteo Renzi: «Il suo atteggiamento non mi appartiene». Sabato, di fronte a questo fiume in piena, Franceschini prima ha smesso di mangiare. Poi s’è messo ad applaudire, anche se su alcuni passaggi - quelli più duri - ha preferito tenere ferme le mani, mostrando un sorriso tirato. Dario s’è girato verso un suo collaboratore: «Ma questa da dove esce?».
Esce da una delle zone più a destra di Roma, l’Eur-Spinaceto, estrema periferia sud. Padre impiegato e madre casalinga. Ha un fratello di quattro anni più giovane, laureato in Economia, che lavora per una multinazionale a Bruxelles. In casa non ha mai masticato politica. Quando si laurea in Giurisprudenza, a 24 anni, decide di trasferirsi a Udine per seguire il fidanzato di una vita. Convivono da più di un decennio. Lui aveva una simpatia per i radicali, poi s’è avvicinato al centrosinistra. Adesso è membro del direttivo dei circoli del Pd.
In Friuli, Debora inizia a tifare anche per l’Udinese: «Grazie a lei abbiamo almeno una squadra in Europa...». Il primo contatto con la politica è nel 2003, quando si candida per la seconda circoscrizione del capoluogo. Corre con una lista civica di centrosinistra, incassa quasi 100 voti e viene eletta. Nel 2006 prende la tessera dei Ds e tenta il salto nel consiglio provinciale. Ce la fa. un successone, perché certi risultati i compagni non li vedevano addirittura dal 1976. Sabato, a Roma, non ci doveva neanche andare. Ha deciso all’ultimo. Ieri non ha avuto un attimo di respiro. Telefonate al suo studio legale, chiamate al cellulare. Una valanga di giornalisti, certo. Ma anche un esercito tra militanti, dirigenti, persone che l’hanno vista o sentita parlare. Nessun contatto con Franceschini. Zero con Veltroni. Ecco, l’ex sindaco di Roma: «Con lui non ho mai parlato» ammette sconsolata. lui, Walter, «uno dei motivi per cui ho aderito al Pd». Obbiettiamo: ma se il partito fa così schifo qualche responsabilità l’avrà pure lui... «Non è stato aiutato, l’hanno lasciato solo». Si riferisce a D’Alema? «Non ho detto nulla di nuovo, ho ripetuto quello che hanno scritto tutti i giornali». Di Silvio Berlusconi salva qualcosa? «Non mi piace né come uomo né come politico. Il problema, però, non è che non piaccia a me. Il problema è che riesce a piacere agli altri».
l’equilibrio di gianni
Chi le piace del governo? «Gianni Letta è una persona equilibrata». Altri nomi? «Emm... faccio davvero fatica». Cosa si prova a essere sotto i riflettori? «Ho detto quello che pensano tanti militanti». In passato, anche recente, è successo ad altra gente nel centrosinistra: volti nuovi che poi sono spariti. «Vivo il presente». Franceschini le piace davvero? «Certo, lui è il segretario!». Molti la trovano avvenente: «Il mio compagno non è geloso». Eccola qui la nuova eroina del Pd. A quelli dell’Unità ha fatto venire in mente Obama. Ai militanti di Udine, Debora aveva detto: i dibattiti interni non devono finire sui giornali. Sabato s’è presentata così: «Vengo dalla città dell’Udinese e della Snaidero. La città che ha accolto Eluana Englaro».