Carlo Brambilla, la Repubblica 25/3/2009, 25 marzo 2009
AIRONI I DESAPARECIDOS DELL’OASI PERDUTA
Una vera e propria strage di aironi cenerini. Più di cento nidi enormi, del diametro di un metro, abbattuti, e all´interno quattro o cinque uova ciascuno. Duecento o forse trecento pulcini vivi (molte uova avevano appena cominciato a schiudersi) schiacciati dalle ruspe. Un centinaio di coppie di aironi adulti smarriti, senza nido e senza prole. Quello che si è consumato nei giorni scorsi per ignoranza, cattiva gestione degli spazi agricoli, totale mancanza di rispetto delle norme faunistiche, è un vero e proprio scempio ambientale. Compiuto all´interno di una splendida area protetta come il Parco del Mincio, nel comune di Roncoferraro, una decina di chilometri a sud di Mantova. A denunciare la distruzione della garzaia della Gardola, l´oasi dove nidificano gli aironi, è il presidente del parco, Alessando Benatti. Il pioppeto di 13 mila metri quadri all´interno del quale si trovava la garzaia è stato raso al suolo in poche ore dal suo legittimo proprietario per fare legna.
«Il pioppeto, un´area privata all´interno del Parco, può essere naturalmente abbattuto dal suo proprietario - spiega Benatti - ma solo nei mesi di ottobre e novembre, come prevede la legge. In quel caso gli aironi non trovano più il loro albero e nidificano da un´altra parte. Ma come si può pensare di abbattere una garzaia in primavera, nel momento in cui si schiudono le uova?». «Stiamo pensando alla possibilità di una denuncia non solo civile, ma anche penale, per maltrattamento degli animali - continua - Il proprietario si difende dicendo che sugli alberi c´erano solo nidi vecchi. Invece i nostri ornitologi avevano appena fatto il censimento stagionale degli esemplari. La strage, quindi, è certificata».
Su tutte le furie anche i dirigenti del Wwf. Spiega Andrea Agapito, responsabile Acque del Wwf Italia, che in questi giorni sta lavorando nell´Oasi Le Bine, nel Mantovano, dove si trova un´altra garzaia protetta, vicino al Parco del Mincio. «I pioppicoltori - dice - fanno i furbi. Sanno che i loro alberi sono pieni di nidi. Nidi enormi che si vedono a cento metri di distanza, in questa stagione in cui non ci sono ancora le foglie. Gli aironi, poi, fanno un baccano incredibile, volano continuamente avanti e indietro. Non passano inosservati. Hanno un´apertura alare di quasi due metri. Gli agricoltori sanno molto bene che in primavera non si può tagliare. Ma molti se ne fregano. Ci vorrebbero più controlli. E anche gli uomini del Parco, diciamo la verità, dovrebbero tenere gli occhi un po´ più aperti». Da una ventina di anni questi uccelli hanno imparato a nidificare proprio sui pioppi. Alberi alti e robusti, capaci di tenere i loro nidi più al sicuro di tutti gli altri. Sempre che l´uomo rispetti le stagioni del taglio.