Varie, 23 marzo 2009
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Vitale Claudio
• Napoli 21 settembre 1949. Medico. Primario neurochirurgo del Cardarelli. Il 16 marzo 2009 portò a termine un intervento nonstante fosse stato colpito da un infarto • «Quello che più gli dà fastidio è che si parli di lui come un eroe: ”Ho fatto solo il mio dovere” […] Sono le 10 di […] mattina, sul lettino operatorio è disteso un anziano paziente affetto da ”glioblastoma”, un tumore al cervello. Glielo devono rimuovere. Un caso come tanti, quasi routine. Il chirurgo incide la cute, la mano è ferma, segue il tracciato. Poi bisogna individuare la neoplasia, isolarla dalle altre strutture anatomiche. Tutto procede regolarmente nell’ovattato silenzio rotto solo dal ritmico ansimare del respiratore automatico. Alle 11, un’ora dall’inizio, l’imprevisto. Vitale avverte un ”senso di bruciore dietro lo sterno, un peso”. Non gli dà importanza, pensa a un ”disturbo digestivo. Esclusi, al momento, un attacco di cuore”. Ma il ”fastidio” non passa. Anzi. Diventa un ”vero e proprio dolore al centro del petto”, un pugno. Si morde il labbro, continua. Sempre con mosse precise muove le pinze ”abbiamo rimosso il tumore, ma c’era un vaso che sanguinava e bisognava fare subito l’emostasi”. Passano trenta minuti, il dolore si fa quasi insopportabile. Vitale si sporge verso l’anestesista, gli bisbiglia quanto gli sta succedendo. E lo prega di ”allestire il necessario per un prelievo di sangue. Allora sì ho pensato a un infarto, dovevo controllare gli enzimi. Così, appena dominata l’emorragia, mi sono tolto il camice, il tempo del prelievo e poi, nuovamente ”lavato’, sono tornato al tavolo operatorio”. L’équipe ha capito. Lo invita ad abbandonare, ma lui continua. Imperterrito. Arriva l’infermiere. Agita il referto. Gli enzimi sono elevati, è infarto. Vengono avvertiti solo i collaboratori: ”Vai a distenderti un po’”, lo incalzano. Il chirurgo capisce, ma non cede. ”Non posso, devo ultimare l’emostasi, poi sono tutto vostro”. Pochi minuti, l’intervento finisce. Fuori, nell’antisala è pronta la lettiga. Vitale ci sale da solo. Il collega primario di Emodinamica, Ciro Mauro, è già allertato. Parte la coronarografia e, subito dopo avere individuato l’ostruzione della coronaria, via con l’angioplastica. Un’ora dopo il primario è in Terapia Intensiva. […]» (Giuseppe Del Bello, ”la Repubblica” 21/3/2009).