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 2009  marzo 23 Lunedì calendario

CHE STRANE TASSE SUI TICKET AEREI


Una domanda in apparenza facile, in realtà insidiosa: che cosa sono le tasse? Più o meno lo sappiamo tutti, ma per le compagnie aeree il concetto è sfumato, questione di opinioni. Se si dà un’occhiata casuale alle proposte di biglietto aereo nei siti Internet si possono scoprire dei fatti a tutta prima inspiegabili. Per esempio: con Blue Panorama un Torino Caselle-Roma Fiumicino nei giorni 24 e 25 marzo costa 60 euro di biglietto più 86,51 di «tasse», meno uno sconto eDreams di 3 euro, totale 143,51 euro. All’incirca abbiamo 41% prezzo e 59% «tasse».
Una musica molto simile suona Alitalia: un volo andata e ritorno fra Torino e Roma nelle stesse date costa appena 30 euro (quasi regalato!) ma ben 138,54 di «tasse e supplementi» il che porta il totale a 168,54 euro. In pratica: meno del 18% del prezzo è biglietto, mentre più dell’82% sono extra che non dipendono dalla compagnia (questo, almeno, è il messaggio). Il sito non specifica quali siano queste voci che Alitalia è costretta a caricare sul ticket. Una fonte della compagnia spiega al telefono che si tratta di «tasse aeroportuali, assicurazioni, fuel surcharge (supplemento carburante, nda) e altre».
Ma come mai un sovrapprezzo sul cherosene adesso che il barile di petrolio costa appena 51,06 dollari contro il record di 147,25 di meno di un anno fa? Da Blue Panorama spiegano che «le compagnie stanno ancora assorbendo l’onda lunga dei prezzi ai massimi dei mesi scorsi, quando si sono approvvigionate». Non sarà mica come le reti di distribuzione della benzina e del gasolio, che adeguano i prezzi ai rialzi del greggio ma non ai ribassi? Da Blue Panorama respingono l’insinuazione e la mettono giù così: «Quando il carburante era al massimo non abbiamo caricato l’extra costo interamente sul cliente, altrimenti i biglietti avrebbero avuto un prezzo proibitivo. Ce ne siamo fatto carico in parte, e adesso noi come le altre compagnie facciamo pagare una quota del ”surcharge” che non è stata pagata allora».
Comunque le politiche di prezzo sono molto diversificate. Facciamo un tutto transoceanico: nei voli verso gli Stati Uniti, i siti Internet di Air France e Lufthansa dichiarano prezzi tutto compreso, senza cercare alibi in tasse e supplementi, mentre British Airways ha un preciso tariffario che prevede, ad esempio, da 19 a 89,50 euro di extra per il carburante nei voli europei.
In pratica, ogni compagnia si comporta in maniera completamente diversa dalle altre. Dietro la composizione dei prezzi non ci sono regole. ovvio che il pubblico può infischiarsene, e limitarsi a confrontare il prezzo finale del biglietto, e considerare il resto come una mera bega fra compagnie che non lo riguarda. Ma i vettori adottano politiche così diverse vuol dire che pensano che a loro convenga. Dare tanti dettagli sulla composizione del prezzo contribuisce alla trasparenza o alza una cortina fumogena per confondere le idee al cliente? Dall’Antitrust rispondono di avere già inflitto «diverse multe a compagnie che caricavano sui biglietti dei supplementi carburante ingiustificati».