Armando Torno, Corriere della sera 23/3/2009, 23 marzo 2009
KIERKEGAARD FIDANZATO IMPOSSIBILE
Søren Kierkegaard fu un moroso difficile da gestire per la povera Regina Olsen. Quello che per la storia resta un grande filosofo, per la donna si trasformò in una disperazione. Convinto che esista un fidanzamento celeste, presso il Padre, e un altro visibile, tangibile, che si consuma sulla terra con baci, carezze e quel che è necessario, il giorno dopo essersi promesso alla diciassettenne signorina – era il 10 settembre 1840 – il ventisettenne pensatore si pentì, considerandosi incapace di una vera passione umana. E poi Regina gli pareva troppo vanitosa, incline alle cose del mondo, senza una vera disposizione religiosa. La faccenda finì con la restituzione dell’anello alla signorina (11 agosto 1841), quindi con la rottura definitiva (11 ottobre). L’«antiamore» cristiano e la sicurezza erotica non riuscirono ad abbracciarsi, come testimonia Kierkegaard in queste Lettere del fidanzamento (a cura di Gianni Garrera, Editrice Morcelliana, pp. 118, e 10). Un libro delizioso che precede, sempre da Morcelliana, la nuova edizione del Diario in due ponderosi tomi. Il primo dei quali uscirà a maggio.