Jacopo Iacoboni, La Stampa 17/3/2009, 17 marzo 2009
La musica preferita dai politici. Per Dario Franceschini, De Gregori (Atlantide e Mimì sarà), De Andrè (Giugno ”73), Fossati (Bella), Mina (Besame Mucho), Jovanotti (Per te), Tenco (Lontano lontano), Vecchioni (Canzone da lontano), Vasco Rossi (Sally), Dalla (E non andar più via)
La musica preferita dai politici. Per Dario Franceschini, De Gregori (Atlantide e Mimì sarà), De Andrè (Giugno ”73), Fossati (Bella), Mina (Besame Mucho), Jovanotti (Per te), Tenco (Lontano lontano), Vecchioni (Canzone da lontano), Vasco Rossi (Sally), Dalla (E non andar più via). Per Roberto Maroni ”The Rising” di Springsteen, qualcosa di B.B. King, il nuovo Tom Waits (Orphans), ”Psiche” di Paolo Conte. La più amata da Mariastella Gelmini è ”Niente paura” di Ligabue, poi diversi classici di Vasco Rossi (inoltre fa sapere che le è di conforto Laura Pausini e la sonata ”Per Elisa”). Pier Ferdinando Casini: Celentano (Una carezza in un pugno) e Jovanotti (Fango), Battisti (Acqua azzurra acqua chiara), Gino Paoli (Il cielo in una stanza), Cat Stevens (Father and Son). La Mussolini ama gli Articolo 31 e Strange Love dei Depeche Mode, poi Anastacia e Alex Britti. Giorgia Meloni sente anche l’heavy metal, ma tra i prediletti mette Negramaro e Red Hot Chili Peppers.