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 2009  marzo 20 Venerdì calendario

LA FABBRICA DELLA CULTURA


Un mosaico di Renato Guttuso raffigurante due ricercatori al lavoro, realizzato dall’artista siciliano per il padiglione Pirelli dell’Expo di Torino nel 1961. Sarà questa grande opera (tre metri per cinque), appesa a una parete, a dare il benvenuto a chi entra nell’Archivio Storico Pirelli. Da giugno, terminati i restauri (curati da Pirelli Real Estate), avrà sede nell’Edificio 134 di Bicocca, quartiere-cuore della Pirelli che, nata nel 1872, lì trasferì gli stabilimenti nel 1907. La palazzina è simbolicamente posizionata tra antico e moderno, tra un edificio storico con affreschi leonardeschi e avanzati laboratori di ricerca. Disporrà, al piano terra, di una sala consultazione, una sala video e uno spazio per incontri. L’inaugurazione della nuova sede dell’Archivio – dal 1972 tutelato dalla Soprintendenza Archivistica – sarà il primo atto della neonata Fondazione Pirelli che, attiva ufficialmente dai primi mesi di quest’anno, avrà sede nel medesimo edificio.
Presieduta da Marco Tronchetti Provera (con consiglieri Carlo Puri Negri, Alberto Pirelli, Francesco Gori, Claudio De Conto e con presidente onorario Cecilia Pirelli) e diretta da Antonio Calabrò, la Fondazione – voluta da Pirelli & C. S.p.A., Pirelli Tyre, Pirelli Real Estate e famiglia Pirelli – si occuperà di promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale, storico e contemporaneo del Gruppo Pirelli, che nel suo insieme è parte della storia imprenditoriale, sociale, di idee e di costume del nostro Paese. A questo scopo i materiali d’archivio, attualmente collocati in un deposito e occasionalmente utilizzati per pubblicazioni e mostre, verranno riordinati, restaurati e ricatalogati, quindi, in un secondo momento, messi a disposizione di tutti, esperti, studiosi e privati cittadini. Dalle illustrazioni del marchio, realizzate da Marcello Dudovich a inizio Novecento, ai centotrentuno numeri della Rivista Pirelli – che, usciti tra il 1948 e il 1972, videro tra le firme illustri Montale, Saba, Gadda e Eco (che vi pubblicò per la prima volta, nel 1961, La fenomenologia di Mike Bongiorno), fino alle campagne pubblicitarie che contribuirono a mettere in luce il talento di Munari, Mulas, Noorda... Una mole di duemila metri lineari di materiali – tra documenti commerciali e finanziari, filmati, fotografie d’epoca, opere grafiche e manifesti pubblicitari – mettendo mano alla quale non è improbabile salti fuori qualche «tesoro dimenticato». Com’è accaduto con l’originale di una sceneggiatura (del 1947, scritta su fogli a velo) di un giovane Alberto Moravia per un film documentario mai realizzato sui lavoratori della Pirelli, trovato per caso nell’archivio.
Accanto all’opera di valorizzazione della memoria (che nel futuro potrebbe anche vedere la nascita di un museo ad hoc), la Fondazione prevede per sé un ruolo propositivo sul presente e in rapporto con il territorio: attraverso l’ideazione e l’organizzazione di iniziative (mostre, pubblicazioni, seminari, concorsi...) su tematiche legate alla cultura d’impresa contemporanea e con progetti in sinergia con altri soggetti, in particolare università, altre fondazioni e centri di ricerca.