Giacomo Galezzi, La stampa 20/3/2009, 20 marzo 2009
LA CHIESA DEL SILENZIO DISTRIBUISCE I CONDOM
E’ la nuova «Chiesa del silenzio». A dissentire dal no ufficiale al condom tra polemiche planetarie da Benedetto XVI sono i cardinali che teorizzano la liceità morale dell’uso del preservativo davanti al dilagare dell’Aids e le congregazioni missionarie che nell’Africa subsahariana(ma anche in America latina e in tutto il terzo mondo) fronteggiano la catastrofe sanitaria con «mezzi vietati» dal Magistero. Ma sono anche intere conferenze episcopali, come i vescovi del Camerun: ricevono fondi dal governo guidato dal cattolico Biya per il piano statale contro l’epidemia di Hiv che include la distribuzione di preservativi. Da tempo, dinanzi al flagello dell’Aids, le missioni cattoliche nell’Africa nera hanno rimosso la proibizione confessionale dei profilattici. «La Chiesa è impegnata a sconfiggere le epidemie e ad alleviare il dolore ma rispettando la vita fino alla fine - ha ricordato ieri il Papa incontrando i malati a Yaoundé -. L’Aids, la tubercolosi, la malaria sono terribili flagelli cui anche la Chiesa deve fare fronte con la massima determinazione». Con chi soffre, evidenzia il Pontefice, «la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più di tanti discorsi». Poi indica l’esempio da seguire: «L’africano Simone di Cirene ha portato la croce di Gesù che ha redento tutti gli uomini compresi i sui persecutori». Joseph Ratzinger ha affidato a «ricercatori e medici» il compito di «mettere in opera tutto quello che è legittimo per alleviare il dolore». Spetta a in primo luogo a loro «proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale». E aggiunge: «Per ogni uomo il rispetto della vita è un diritto e nello stesso tempo un dovere, perché ogni vita è un dono di Dio».
Ma per tanti religiosi impegnati sul campo fermare la catastrofe giustifica una revisione o una reinterpretazione della dottrina. In Kenya, Guinea, Angola, ma anche (sotto il profilo della riflessione bioetica) nella Dichiarazione di Colonia, nelle aperture al condom nella Chiesa francese e belga, nell’aperto contrasto con Roma di teologi come Kung, Haering, Schillebeeck, Werbs, Greinacher. Richiamano il monito del cardinale Suenens al Concilio sul tema del controllo delle nascite («Vi prego, fratelli, evitiamo un altro caso Galileo») e in Italia si appellano all’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi che per primo sulla questione del contagio nel matrimonio riconobbe alla donna il diritto a «esigere il profilattico da parte del marito».
Numerosi teologi, vescovi e cardinali (tra i quali Martini, Cottier, Daneels, Cordes) ritengono necessario il ricorso al condom e anche il ministro vaticano della Sanità, il cardinale Javier Lozano Barragan, ammette il preservativo come difesa dall’aggressione dell’Aids. «Se qualcuno mi vuole assalire con un bastone, devo tutelarmi ricorrendo a strumenti idonei. Così per difendermi dall’Aids devo utilizzare i mezzi più appropriati- spiega-. Con il preservativo? Sì se è efficace per difendermi dall’aggressione».
In silenzio e un po’ di nascosto, moltissimi missionari e religiosi che operano in Africa distribuiscono preservativi. Pochi lo riconoscono apertamente come suor Maria Martinelli, missionaria comboniana e l’irlandese suor Mary Owens (da 15 anni a Nairobi in Kenya): «Ci rendiamo conto che il preservativo serve». Dal 2001 due congregazioni religiose distribuiscono preservativi «come rimedio contro l’Aids»: i gesuiti in Congo e i Padri bianchi in Tanzania. Dal 2002 segue il loro esempio l’intera conferenza episcopale del Ciad. Nel 2005 il numero due della Chiesa spagnola, il segretario generale dei vescovi Juan Antonio Martinez Camino sottoscrisse la strategia anti-Aids nota come «Abc» («Abstinence, Be faithful, Condoms», cioè Astinenza e fedeltà e preservativo). E laddove il problema è ormai una piaga biblica è la Chiesa locale a rimboccarsi le maniche e ad adattare i precetti che giungono da Roma alla pratica pastorale. Il vescovo sudafricano Kevin Dowling, nella sua diocesi di Rustenburg, promuove la distribuzione dei preservativi, sostenuto dall’arcivescovo francescano di Durban, il cardinale Wilfrid Fox Napier. In Zambia i gesuiti che fanno riferimento al loro confratello padre Michael J. Kelly sostengono le campagne pro-condom. «Il Papa è concentrato sui problemi dell’Africa e sta dicendo cose molto importanti», rivendica il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E il POntefice chiede cure gratis per i malati di Aids.