Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  marzo 26 Giovedì calendario

Buche per strada e manutenzione approssimativa? Meglio così: i guidatori stanno più attenti e si verificano meno incidenti

Buche per strada e manutenzione approssimativa? Meglio così: i guidatori stanno più attenti e si verificano meno incidenti. La sorprendente tesi non è stata espressa da un avventore del Bar Sport, ma in un’intervista al Corriere della sera da Carlo Bartoli, uno dei tecnici più qualificati dell’Anas, capo della sicurezza dell’azienda delle strade. La dichiarazione sta sollevando un vespaio di polemiche, perché non ha l’aria di una semplice gaffe ma fa il paio con un articolato intervento sul Sole 24 ore in cui il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, ha sostenuto la necessità di concentrare tutte le risorse sulle grandi opere per contrastare la congiuntura sfavorevole, anche a scapito della manutenzione ordinaria. Contro la duplice esternazione Anas si stanno scagliando le associazioni che rappresentano le 3 mila aziende che fanno manutenzione. Quattro di queste organizzazioni, la Assosegnaletica, l’Anima (industrie meccaniche), l’Aises (segnaletica e sicurezza) e l’Acai (barriere di sicurezza), hanno scritto lettere di fuoco al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, chiedendogli di intervenire per «mettere ordine». In una lettera il ministro ha evidenziato a Ciucci le «condizioni non sempre ottimali di molte infrastrutture stradali gestite da codesta società, con livelli di sicurezza alquanto insufficienti».