varie, 19 marzo 2009
FRASI DI TRAPATTONI PER IL FOGLIO DEI FOGLI
ANCH’IO «Non sono né la Lollobrigida, né Marylin, non merito tante attenzioni, sebbene spesso abbia anch’io un bel culo».
ANCHE «Una sfida ostica, ma anche agnostica».
ALMENO «Se non si può vincere bene, che almeno si vinca. I risultati restano, le squadre spettacolari e le parole durano ventiquattr’ore».
BADABUM «La cosa bella è che il gruppo mi segue. All’inizio cercavamo sempre il colpo in più. Ora, se siamo in vantaggio, facciamo ”badabum” e la palla la scaraventiamo via. Se non fai ”badabum” e attacchi a testa bassa la gente ti applaude e gli altri ti fanno quattro o cinque gol» (parlando della nazionale irlandese).
DUBBI «Ho dei dubbi su due certezze».
SASSI «A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l’acqua. Un allenatore non deve dormire. Lui fa ”ronf, ronf” e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo».
FUNGHI «Prima di un’amichevole ho visto che i giocatori mangiavano funghi. Sono rimasto qualche secondo sbalordito. Poi ho spiegato che i funghi sono vietati il giorno della partita. A pranzo e a cena» (parlando dei giocatori dell’Irlanda).
ARIA «Il pallone è una bella cosa, ma non va dimenticato che è gonfio d’aria».
DENTRO «La palla non è sempre tonda, a volte c’è dentro il coniglio».
CONDUTTORE «Abbiamo ritrovato il nostro filo elettrico conduttore».
LIMONI «Quando sento parlare di immagine, penso immediatamente a certi bei limoni che poi, al momento dell’apertura, sono completamente senza sugo».
MAGHI 1 «Non sono il mago Zurlì».
MAGHI 2 «I maghi non esistono, quelli li bruciavano nelle piazze nel 300».
ABBASTANZA «Questo qui è domenicalmente abbastanza appurabile».
DERBY « un derby che, dolenti o nolenti, conta il risultato».
BASE «Caratterialmente abbiamo dimostrato che alla base c’è anche il carattere».
CARNE «C’è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce».
POZZI «Noi non abbiamo vie di mezzo: o stiamo sulla luna o andiamo nel pozzo».
PIRLA «Icaro volava, ma Icaro era un pirla, orco zio!».
LITUANIA «Non è più come prima: una volta i giocatori della Lituania giocavano le renne ai piedi».
SERPENTI «In quel momento della partita eravamo un po’ come il serpente con la coda in bocca».
SCORPIONI «Nella mia lunga carriera sono stato morso da otto scorpioni. Ormai ho dentro l’antidoto».
EVER GREEN «Mai dire gatto se non l’hai nel sacco».
BUOI «Sì, il girone è facile, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. E dico questa, sennò mi dite che dico sempre quella del gatto» (appena saputo che l’Italia avrebbe affrontato Bulgaria, Svezia e Danimarca nel girone degli Europei).
CAVOLI «In Italia vogliamo sempre le capre e i cavoli».
ZUCCHERO «Quando ti abitui allo zucchero non acceti più il sale».
BENE «Non vorrei che a enfatizzare troppo certe situazioni da una parte e non dall’altra finisce che si crea una uniformità di idee e non una forma equivalente generale: noi abbiamo giocato bene».
CATTIVERIE «Non accetto che mi facciano passare per ”bollito”. Non confondo i nomi dei giocatori, non chiamo Klinsmann uno dei miei centrocampisti, non annuncio formazioni con dodici titolari. Accetto le critiche. Non le cattiverie».
COME «I coreani? Corrono come ciclisti cinesi».
COCCODRILLI «Non possiamo fare i coccodrilli e piangere sul latte versato e sulle uova mangiate».
CASO «La vita non può essere frutto del caso. Dicono che c’è stata l’evoluzione della specie. Già, ma perché c’è stata? Credo che Dio continui a occuparsi ogni giorno di noi».
ACQUA «Non sono così ignorante da pensare che l’acqua santa mi possa far vincere le partite. La uso perché so che mi protegge, solo chi ignora può scherzare su queste cose. Ho sentito anche che non avrei convocato Baggio al Mondiale perché buddista: chi lo pensa è poco intelligente. Il credo religioso, di qualsiasi tipo, è una storia seria e profonda: il corpo finisce, pensiero e anima restano. Questo mi aspetto nell’aldilà».
COLPE «La Madonna non c’entra, se non l’hai presa è colpa tua» (a Buffon che bestemmiava per non aver trattenuto un rigore di Materazzi).
CREATIVI «Hleb era bravo, ma non un creativo. Picasso era un creativo» (spiegando ai giornalisti tedeschi la cessione del regista dello Stoccarda all’Arsenal).
ESPERTI «In certi paesi diciamo nordici, un professore di sessant’anni - e non sto parlando di me, faccio solo un esempio - viene considerato un esperto e degno di rispetto. In Italia è un vecchio».
NECESSITA’«L’essere eruditi e preparati ha avuto una sua necessità».
GRADINI «La squadra sta compiendo quel gradino per mettersi sullo stesso pianerottolo delle altre».
ANCORA «Come diceva il filosofo, bisogna gestire il passato, vivere il presente, sognare il futuro. E io sogno ancora».
STRUZZI «Sulla mia nazionale non mi stancherò mai di ripetere la verità. In Corea siamo usciti per gli errori sotto porta e perché nella partita decisiva non ho avuto Nesta e Cannavaro. All’Europeo la squadra è arrivata volando, con 18 risultati utili consecutivi: è stata eliminata da imbattuta, con 5 punti in 3 partite, per un gol di tacco in un’azione della Svezia viziata da due falli. Se poi vogliamo fare gli struzzi, per non dire un’altra parola simile a struzzi, liberissimi di farlo».
SINISTRA E DESTRA «Un ct deve ascoltare il cuore che sta a sinistra ma seguire la ragione che sta a destra».
QUALE «Non c’è persona più mediocre di chi giustifica le vittorie altrui con la fortuna, diceva non so quale filosofo».
STIMA «Io mi preoccupo di aver la stima di coloro che stimo, non degli altri».
PROSA «Il nostro calcio è prosa, non poesia».
PROSPETTIVE «Non mi sento di ricercare la rivincita, ma di manifestare e anche ottenere il risultato del quale riteniamo di avere una buona prospettiva».
FORESTE «A volte imbocchi una strada per innovare e ti ritrovi nella foresta, probabilmente è successo questo» (parlando della crisi del calcio).
SCALZI «Ai miei tempi era cuore, passione e piedi scalzi. Oggi è interessi, gioco e media».
OCEANI «Nel calcio non esiste più l’oceano» (per dire che non ci sono più squadre materasso).
SICURAMENTE «La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla».
COLORI 1 «Oggi è difficile avere delle faziosità sui colori».
COLORI 2 «Le ragazze giovani vanno sempre dietro i colori vincenti».
MERITI «Tu non hai nessun merito per essere quello che sei».
DIFFERENZE «Il presidente ha il dovere di dire la sua. Ma ricordo quand’ero alla Juve. L’Avvocato non mi ha mai detto: ”Faccia giocare questo!”. Mi diceva: ”Questo non me lo fa giocare?”. C’è differenza».
PAGINE «Alla pagina numero uno del mio codice c’è la necessità dell’uguaglianza, ma a quella numero due c’è scritto che sono i campioni a farti vincere le partite».
DISPLAY «Una volta c’era l’asso, viziato e ben pagato; oggi sono tutti miliardari. Ci sono gli sponsor e i procuratori. E 350 tv private. Io appartengo alla generazione che dava del voi ai genitori, questi hanno fidanzate famose e tre telefonini che suonano sempre, e loro controllano il numero sul display prima di rispondere».
OGGI «Non ho nostalgie, l’Avvocato mi ha insegnato a non dire mai ”ai miei tempi”, a dire sempre ”oggi”».
FILETTI «Da piccolo ero juventino. La Juventus mi ha fatto diventare grande. Ma il Milan mi dava riso e filetto quando a casa si faceva la fame. So distinguere. Quando c’è Juve- Milan, guardo a chi merita».
SALTI « costantemente sotto controllo. Sta conquistando posizioni per gradi. Ma non ne vorrei parlare più, anche per rispetto di quelli che si sono qualificati. Io valuto la gente nel lungo periodo, non faccio il salto di Balakov oltre i 6 metri»(parlando di Cassano, probabilmente volendo dire Bubka).
ARRABBIATURE «Il calcio è pieno di ex giocatori che ora fanno gli allenatori: prima si arrabbiavano col mister, adesso sono loro a fare arrabbiare qualcuno».
MEDIATORI «Grandi professori dell’università sostengono che oggi il capo deve essere soprattutto un grande mediatore» (spiegando perché perdonava Vieri).
PURCH «Se c’è un rigore, lo batte lui: come gli pare, purché segni» (parlando di Totti).
MICA « chiaro che non si può andare in campo in 15, non siamo nel 1860» (Quando gli hanno chiesto se, col ritorno di Totti, Inzaghi sarebbe andato in panchina).
SONDAGGI «Qui non si fanno le formazioni con l’Abacus, con i sondaggi».
AIUTI « più facile essere ricchi e belli che poveri senza una lira. Dopo certe sconfitte è come si ti avessero bastonato ma devi trovare la forza di reagire. Aiutati che Dio ti aiuta, altrimenti non ti aiuta nessuno».
COME « come quando mi chiedono se mi piace di più la Luisella o l’Antonella. Mi piace la Luisella, ma se non vuole va bene anche l’Antonella».
EMOZIONE «Giocatori con caratteristiche diverse poi si eludono a vicenda e diventa poi anche difficile proporsi in emozione come usate dire voi».
TUTTI «Per recuperare Totti, ho parlato più o meno con tutti. Manca solo il Padreterno» (alla vigilia di Italia-Galles, qualificazione per gli Europei).
EVITARE «Nel calcio, se non capisci l’importanza dei particolari sei fottuto, senza scampo. Sono quelli che danno forma al generale. E ti permettono di evitare le figure di merda».
COMPRARE «Non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo».
CHIARO «Sia chiaro però che questo discorso resta circonciso tra di noi».
PANCHINE «Per uno come me che ama il pallone e che non è mai stato tradito dal calcio, sarebbe la cosa più bella morire in panchina, durante una partita».
PROVARE «Una volta ero a bordocampo per una partita della Nazionale, Trapattoni mi si avvicina e mi chiede: ”Ma tu l’hai già provato il Viagra?”» (il giornalista Amedeo Goria).