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 2009  marzo 19 Giovedì calendario

INPS IN ATTIVO PER 11 MILAIRDI GRAZIE A PRECARI E CO.CO.CO


Il presidente Mastrapasqua contrario alla riforma delle pensioni. Critico Cazzola (Pdl), la Ue ci obbliga a tenere la spesa sotto controllo

Il 2008 dell’Istituto nazionale di previdenza sociale si è chiuso con un attivo monstre di oltre 11 miliardi. Grazie soprattutto ai contributi dei precari e dei parasubordinati. Lo scorso anno l’Inps ha registrato un avanzo di gestione di 11.275 milioni di euro (+21,5% rispetto al 2007), frutto della differenza fra 267.171 milioni di entrate e 255.896 milioni di uscite complessive. Una situazione che ha spinto il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, a criticare un’eventuale riforma del sistema pensionistico perché «rischia di incrinare il necessario rapporto di fiducia tra generazioni», senza tralasciare che «il sistema pensionistico è in equilibrio». Un impostazione aspramente contestata dal deputato del Pdl, Giuliano Cazzola: «è l’Unione Europea ci tiene sotto tiro per i costi del nostro sistema pensionistico» ha spiegato a MF-Milano Finanza. «Non bisogna trascurare, poi, il fatto che il bilancio dell’Inps non è quello del sistema pensionistico italiano», ha aggiunto il vice presidente delle Commissione lavoro della Camera. Cazzola fa le pulci ai dati presenti nella Relazione annuale dell’istituto. «Per spiegare gli oltre 11 miliardi di attivo, si deve spacchettare il bilancio, in questo modo si possono analizzare nel dettaglio i grandi aggregati». Il primo punto su cui ha puntato il dito l’esponente del Centro destra è la gestione delle posizioni temporanee e dei parasubordinati, in sostanza i precari. «Hanno un avanzo che si aggira intorno ai 13-14 miliardi, che vanno a compensare il disavanzo dei lavoratori autonomi, e stiamo parlando di circa 8 miliardi». Una situazione di «solidarietà bastarda», ha sottolineato Cazzola, «dove precari e disoccupati fanno elemosina con le gestioni pensionistiche». Non solo, c’è un altro punto che non può essere tralasciato per leggere al meglio i numeri diffusi ieri dall’Inps. «Il precedente Governo, quello di Romano Prodi, con la Finanziaria 2007 ha dato una mazzolata contributiva che ha portato maggiori entrate nell’ordine di 5 miliardi annui», ha precisato Cazzola. Certo, non si può negare che ci sono state una serie di operazioni virtuose come le ristrutturazioni del credito agricolo e la lotta all’evasione. Inoltre la situazione «non è così negativa come 15 anni fa, ma si nasconde la verità dicendo che non si può fare la riforma del sistema pensionistico perché il bilancio dell’Inps è sano», ha affermato l’esperto. «Condivido e capisco la posizione del ministro Sacconi (che ha escluso per il momento riforme strutturali) ma sull’età delle donne e sul pubblico impiego ci si deve muovere», ha aggiunto.

Tornando ai conti dell’Istituto, nel 2008 la spesa per pensioni è stata di 166.805 milioni di euro, con un incremento del 2,8% rispetto al 2007. In particolare, 154.135 milioni riguardano le rate di pensione a carico delle gestioni previdenziali e 12.670 milioni la spesa per pensioni erogate per conto dello Stato. Più in generale, nel 2008, l’incidenza della spesa previdenziale dell’Inps sul pil è stata del 9,70% contro il 9,76% dell’anno precedente (spesa finanziata in via principale dai contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro). Se si comprendono anche i pagamenti erogati per conto dello Stato, la spesa previdenziale incide sul Pil per il 10,50% rispetto al 10,56% del 2007. Le prestazioni erogate agli invalidi civili, nel 2008, sono state oltre 2,5 milioni, il 6,4% in più rispetto all’anno precedente, con una spesa pari a 12,9 miliardi. I pensionati Inps sono 14.378.417, il 54% donne e il 46% uomini. La Cassa Integrazione ordinaria è cresciuta «del 97% circa tra il 2007 e il 2008, a fronte della sostanziale stabilità delle ore autorizzate per Cassa integrazione guadagni straordinaria» (+1,24%), ha spiegato Mastrapasqua, sottolineando che questi «dati inducono ad una riflessione seria e attenta».