Giuseppe Salvaggiulo, La stampa 17/3/2009, 17 marzo 2009
UN ESTATE QUATTRO NUOVI CASINO’
L’Italia che sogna i casinò si è stufata di aspettare la politica. Dopo quarant’anni di dibattiti improduttivi e speranze legislative, quattro città - Acqui Terme in Piemonte, Bagni di Lucca in Toscana, Salsomaggiore in Emilia Romagna e Fasano in Puglia - hanno deciso di muoversi da sole. E di aprire ugualmente e al più presto le tanto agognate case da gioco. Si chiameranno Kursaal e saranno pronte per l’estate, nel pieno della stagione turistica.
La svolta si è consumata negli ultimi giorni, dopo l’ennesimo stop-and-go: l’apertura del presidente del Senato Renato Schifani («Oggi essere contrari ai casinò non si giustifica più») è stata subito frenata dal sottosegretario alle Finanze Alberto Giorgetti: «A breve pare molto difficile che si possa sbloccare qualcosa, perché Tremonti è contrario».
In Parlamento ci sono già 11 progetti di legge depositati. Ma la sensazione è che anche questa volta non se ne faccia nulla. Venezia, Sanremo, Campione d’Italia e Saint-Vincent continueranno a operare grazie alle vecchie deroghe al codice penale (risalgono ad almeno sessant’anni fa), le altre città resteranno in attesa.
L’Anit, associazione che raduna le venti città che da decenni si battono per avere un casinò, ha deciso di cambiare strategia. Aprendo i primi «mini casinò» grazie alle norme attuali sul gioco pubblico legalizzato e alla tecnologia che offre macchine sempre più evolute per i clienti. «Siamo stanchi di quarant’anni di battaglie - spiega Gianfranco Bonanno, portavoce dell’associazione - e vogliamo accelerare, fornendo ai Comuni interessati strumenti immediati per l’offerta di svago con prodotti già autorizzati ma adattati alle location dei casinò».
I Kursaal nasceranno in edifici di pregio, con superfici superiori ai mille metri quadri, messi a disposizione dai Comuni. Investimento previsto per ogni struttura tra 1,5 e 3,5 milioni di euro. Saranno gestiti da società miste tra il Comune (in minoranza) e uno o più soci privati specializzati. Giochi previsti: roulette elettroniche multipostazione con sette-otto giocatori davanti a un video e pallina lanciata da un cilindro; black jack per una decina di giocatori con al centro un video gigante e un dealer virtuale che dà le carte; slot machine come nei casinò deluxe; corse dei cavalli elettroniche. Tutto già presente nei casinò all’estero ma inedito in Italia.
Oltre alle macchine elettroniche, spunteranno i tavoli di poker con dealer veri. Il poker live è stato recentemente legalizzato dal Parlamento purché giocato in tornei con puntate di modica quantità (le cifre saranno specificate dal ministero nei prossimi mesi). Oltre alle sale da gioco i Kursaal ospiteranno bar, ristoranti, sale per concerti, spazi per presentazione di libri.
Si parte dunque con quattro città. Salsomaggiore vuole aprire in concomitanza con la kermesse di miss Italia; Acqui Terme ha scelto il vecchio tribunale come location (tre piani e oltre 3 mila metri quadri disponibili); Bagni di Lucca ha pronto l’ex casinò reale, tra i primi in Europa nel ”700; Fasano pensa di ristrutturare un edificio comunale nella vicina Selva, località di villeggiatura. «Se l’esperimento funziona, le altre sono pronte a seguire», assicura Bonanno. Dunque nel giro di un anno potremmo ritrovarci venti nuovi mini-casinò. In gran parte si tratta di città che già ospitavano una casa da gioco nei primi anni del ”900, prima che Mussolini le mettesse al bando.
Tanto attivismo stride con la generale crisi dei casinò, particolarmente acuta in Italia. Nel 2008, tutti e quattro quelli già esistenti hanno chiuso il bilancio in passivo. Secondo Bonanno, «si fanno sentire il divieto di fumo e la concorrenza del poker online. Ma più in generale è in crisi un modello che va rinnovato con una gestione più efficiente (non si possono avere croupier da 100 mila euro netti l’anno) e un’offerta più ricca per i clienti».