Varie, 16 marzo 2009
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Svindal AkselLund
• Kjeller (Norvegia) 26 dicembre 1982. Sciatore (alpino). Vincitore della coppa del mondo nel 2007 e 2009. Oro in discesa libera e slalom gigante ai mondiali 2007, in supercombinata a quelli del 2009, argento in combinata ai mondiali 2005, bronzo in superG a quelli del 2009 • «[...] stata la vita a temprarlo, a costringerlo a crescere in fretta. Aveva appena 8 anni quando perse mamma Ine, Ine Lund, ex nazionale norvegese di sci alpino. Non è stata tanto la morte in sé, ma quell’anno straziante di agonia per le conseguenze del difficilissimo parto del fratellino Finn. La famiglia Svindal si è stretta, Aksel e suo fratello sono cresciuti solo con il padre Bjorn e i nonni come riferimento a Kjeller, piccolo centro a 20 km da Oslo. Papà è un uomo tutto d’un pezzo, che si guadagna da vivere certificando i bilanci delle aziende. A parte la mamma, non c’era tanta tradizione sportiva in famiglia […]» (Pierangelo Molinaro, ”La Gazzetta dello Sport” 12/2/2007) • «Non ha le battute di Aamodt, lo show nel sangue di Tomba, lo spirito selvaggio di Miller, il passato da muratore di Maier, la freddezza da alieno di Stenmark. semplicemente nato per fare il campione, come se lo avessero costruito in laboratorio senza aggiungere un difetto, una ruga, una smorfia. Aksel Lund Svindal è l’uomo che dopo trentanove anni vince il gigante e la discesa in una grande manifestazione, l’ultimo si chiamava Jean Claude Killy alle Olimpiadi di Grenoble del 1968, e già il paragone farebbe tremare i polsi. [...] Quando ha cominciato a gareggiare ha fatto incetta di titoli mondiali juniores [...] Già ai Mondiali di Bormio è argento in combinata. Le Olimpiadi di Torino sono un flop, per colpa di una dolorosa caduta in Val Gardena. [...]» (Mattia Chiusano, ”la Repubblica” 15/2/2007) • Il 27 novembre 2007 fu vittima di un terribile incidente in Colorado nelle prove della discesa di Beaver Creek: «[...] è in testa alla Coppa del mondo di sci: due vittorie su quattro gare, dopo un’annata trionfale in cui ha vinto la Coppa e due ori ai Mondiali di Are. Al salto della Golden Eagle, 48 % di pendenza, la tragedia sfiorata: Svindal prende vento durante il volo, cade sulla schiena. Doppia frattura del setto nasale, frattura dello zigomo, taglio di quindici centimetri sulla coscia sinistra, fino al retto. Salvo per miracolo, ma la stagione è finita e la Coppa se la prenderà Bode Miller. [...]» (Mattia Chiusano, ”la Repubblica” 15/10/2008) • «[...] Lo zigomo destro, esploso nell’impatto contro un palo, è stato aggiustato alla perfezione dal chirurgo plastico, intervenuto pure sul naso, mentre il dentista si è occupato di sistemargli la mandibola (’Ho sentito un male cane! Uno dei momenti peggiori”) e la dentatura. [...] risolto anche il problema del vasto taglio a un gluteo, causatogli dalla lamina dello sci rimasto sotto il corpo: era uno degli aspetti più temuti al momento del ricovero in ospedale, essendoci il rischio di infezione. [...] Del volo pazzesco ricorda tutto fino al tonfo: ”Ho staccato cinque metri troppo più avanti, ero veloce...”. Poi un flash (’La gente correva verso di me, io mi sentivo tranquillo perché avevo capito che le gambe erano integre”), infine il black out e il torpore all’ospedale condito di paura: ”Mi sono spaventato quando ho visto tutto quel sangue e quando mi hanno fatto la Tac: perché era necessaria, mi domandavo? E poi gli sbalzi di temperatura: non avevo il controllo del mio corpo” [...]» (Flavio Vanetti, ”Corriere della Sera” 18/1/2008).