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 2009  marzo 15 Domenica calendario

Duro attacco di Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, all’Auditel, il sistema di rilevamento dei dati d’ascolto

Duro attacco di Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, all’Auditel, il sistema di rilevamento dei dati d’ascolto. La sua tesi è che deve essere riformata la governance della società: « fondamentale che Rai, Mediaset e tutte le emittenti scendano sotto il 50% e la maggioranza passi nelle mani di enti indipendenti». Pronta la risposta di Walter Pancini, direttore generale di Auditel: «La proprietà di Auditel è basata su un sistema tripartito: un terzo alla Rai, in posizione di tutela in quanto tv pubblica; un terzo alle emittenti private (circa il 27% a Mediaset) e un terzo al mondo della pubblicità. E proprio l’Upa ha in mano le chiavi di controllo, in quanto nomina il direttore generale ed esprime il presidente e il coordinatore del Comitato tecnico». Così, a prima vista, hanno ragione tutti e due. Però l’Auditel, il cui meccanismo di rilevamento è fra i più avanzati e attendibili in Europa, è pagata da Rai e Mediaset e, anche se l’Upa fa da garante, incombe il fantasma del controllato che si traveste da controllore. Negli Usa, per non creare confusione, la società di rilevamento è un ente terzo, cui vengono pagati i servizi richiesti. La nostra è una tv in fase di grande mutamento: cambiano i modelli di offerta (tv generalista vs paytv), cambiano le piattaforme di distribuzione, cambiano le modalità di visione. La paura di Mockridge è che in questa particolare situazione l’audience della tv digitale non sia sufficientemente rappresentata e che, di conseguenza, nella lettura dei dati, si vada inevitabilmente incontro a una sottostima, per difetto di taratura. Del resto, in campo statistico, gli errori più vistosi si fanno proprio sui piccoli numeri: famosa è la volta in cui l’Auditel accreditò un pubblico consistente a un monoscopio notturno. «Con Sky – ribatte Pancini – Auditel ha rapporti assolutamente corretti all’interno del comitato tecnico, come ha rilevato anche l’Autorità per le comunicazioni, e ha costruito molte cose, come l’apposito panel per la rilevazione degli ascolti satellitari». Vero, ha ragione Pancini; curioso però che a far parte dell’Autorità garante siano stati chiamati anche uomini in passato legati ad aziende televisive. difficile in Italia costituire enti totalmente neutrali. La mia preoccupazione è un’altra: ma esiste una persona impegnata nel lavoro, oberato di responsabilità, magari di buoni studi che si lasci installare in casa la «tortura» dell’Auditel? E non è, questo signore, il campione più rappresentativo del pubblico di nicchia?