ansa.it 14/3/2009, 14 marzo 2009
Sia che si rimanga intasati in un ingorgo con la propria auto, sia in un bus, magari stracolmo di gente, in ogni caso il traffico è nemico del cuore: infatti molte persone colpite da infarto risultano essere state esposte al traffico urbano nelle ore antecedenti l’attacco di cuore
Sia che si rimanga intasati in un ingorgo con la propria auto, sia in un bus, magari stracolmo di gente, in ogni caso il traffico è nemico del cuore: infatti molte persone colpite da infarto risultano essere state esposte al traffico urbano nelle ore antecedenti l’attacco di cuore. Il traffico è associato a un rischio di tre fino a cinque volte superiore. Lo rivela uno studio tedesco dell’istituto di Epidemiologia Helmholtz Zentrum di Monaco presentato alla quarantanovesima Conferenza Annuale della American Heart Association dal titolo "Malattie Cardiovascolari, Epidemiologia e Prevenzione" a Palm Harbor, Florida. Gli esperti hanno anche evidenziato che aver svolto un lavoro pesante (lavori fisici come dipingere casa o spalare la neve) a sua volta risulta legato a un infarto nelle ore successive lo sforzo. Gli epidemiologi hanno coinvolto 1454 persone di età media 60 anni e ricostruito cosa avevano fatto nelle ore antecedenti l’attacco di cuore da cui sono stati colpiti. E’ emersa una stretta correlazione con l’esposizione al traffico nelle ore precedenti l’infarto, qualsiasi fosse il mezzo (auto, bus o bici) utilizzato dalle persone. I ricercatori hanno stimato che il rischio di avere un infarto nelle ore seguenti l’esposizione al traffico è triplo; più alto ancora per le donne, cinque volte di più. La spiegazione di questo legame traffico-infarto potrebbe essere ricercata nell’esposizione all’inquinamento urbano, nello stress da traffico o in entrambe le motivazioni.