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 2009  marzo 14 Sabato calendario

L’ultima puntata di Annozero, di Michele Santoro, si è rivoltata contro il suo conduttore che è rimasto gravemente ustionato dalle fiamme che aveva allestito per rosolare a fuoco lento il candidato Pd a sindaco di Firenze, Matteo Renzi, sotto gli occhi dell’opinione pubblica italiana

L’ultima puntata di Annozero, di Michele Santoro, si è rivoltata contro il suo conduttore che è rimasto gravemente ustionato dalle fiamme che aveva allestito per rosolare a fuoco lento il candidato Pd a sindaco di Firenze, Matteo Renzi, sotto gli occhi dell’opinione pubblica italiana. Renzi invece è uscito ingigantito dalla trasmissione che si proponeva di abbrustolirlo e che invece ha spiegato, al resto degli italiani che non sono fiorentini, la pasta di cui è fatto questo giovane e nuovo leader politico che, con il suo approccio e con le sue idee, è riuscito a mandare in soffitta, nel giro di sole due ore, l’intera nomenklatura del Pd, dimostrando però anche che a essa ci sono delle alternative. A contrastare Renzi, fra gli altri, c’era, in studio, anche il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, con un’abbronzatura Uva, color cuoio. Una maschera tragica che difendeva con un Lego di frasi fatte (e già sentite migliaia di volte dai leader politici del suo calibro) posizioni indifendibili. Bassolino, di fronte alla richiesta di farsi da parte dopo 15 anni di egemonia amministrativa in Campania, si aggrappava al fuscello controproducente del «Voglio restare ancora un po’ per accompagnare i miei giovani successori». Il suo voler «accompagnare» i rincalzi sa di cooptazione, di paternalismo, di continuità. La politica, la politica vera, non quella ammaestrata, procede invece per rotture, come ha dimostrato Renzi, uno che ha saputo ribellarsi alla cupola fiorentina del Pd che gli prometteva una vita politica facile e tutta in discesa e ha saputo scegliere una sua strada autonoma, quella richiesta e sperata dalla base di centro-sinistra che si sente soffocare nelle stesse facce (compresa quella di Santoro) e che sa che, solo liberandosi dai sempre-in-piedi, può sperare di poter, in futuro, tornare a governare l’Italia. L’inviato di Santoro a Firenze era in una celebre Casa del popolo e ha fatto parlare gli iscritti. Tutti dicevano peste e corna di Renzi. L’ambaradan impressionante è però stato fatto saltare in aria come un palloncino da fiera, da Renzi, con l’ago di una semplice domanda: «Ma come mai ho tanti avversari in una Casa del popolo dove, in occasione delle primarie, ho preso l’80% dei voti?». Al che all’inviato di Santoro, che, come tutti i duri, è duro solo con i deboli, è calata la pressione, ha perso lucidità e ha ammesso: «Beh, dovendo far spettacolo ho scelto solo le voci di coloro che erano contro Renzi» dimostrando così a tutti che la cosiddetta «tv verità» di Annozero è invece costruita per dare solo la verità di Santoro. Quella che piace a lui e che obbedisce ai suoi disegni.