Giuliano Capecelatro, Liberazione 11/3/2009, 11 marzo 2009
Abstract - La crisi colpisce anche le rimesse degli immigrati, cioè i soldi che i lavoratori stranieri spediscono a casa
Abstract - La crisi colpisce anche le rimesse degli immigrati, cioè i soldi che i lavoratori stranieri spediscono a casa. La crescita è andata avanti in tutto il mondo per quasi un decennio, a un ritmo medio del 17%. Il picco si è toccato nel 2007: 337 miliardi di dollari, più o meno 260 miliardi di euro. Nel 2008 la prima battuta d’arresto: 289 miliardi di dollari, circa 221 miliardi di euro. Per il 2009 le previsioni tendono ancora al ribasso (tra l’1 e il 6 per cento). I migranti nel mondo sono 200 milioni. 200 milioni vuol dire un essere umano ogni trenta. In Europa sfiorano i 50 milioni, 4 milioni sono in Italia. Il reditto mondiale scaturito dal lavoro degli immigrati è di duemila miliardi di dollari. La quota destinata alle rimesse è il 20-25 per cento (soldi che in Honduras - per esempio - rappresentano il 25% del Pil, ad Haiti il 20%, nel Salvator il 18% e in Bangladesh il 10%). Il resto gli immigrati lo spendono nei paesi che li ospitano, e si tratta di quasi 1.500 miliardi che se ne vanno in cibo, vestiario, farmaci, affitto, risparmio.