Varie, 11 marzo 2009
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Picco Cesare
• Vercelli 31 luglio 1969. Pianista • «[...] Se ci fosse ancora il cinema muto, potrebbe essere il re dei sonorizzatori che improvvisano al pianoforte, per la mobilità di adeguarsi alle situazioni contrastanti di tutti i tipi.Udito in uno spettacolo teatrale, accompagnava benissimo la nostra partecipazione di spettatori, chiarendo e stimolando. Emette molte note, e sfrutta gli abbellimenti in funzione ritmica con molta facilità. Quando si scatena, l’effetto è assolutamente naturale. Potrebbe essere un protagonista quando finalmente il teatro che inventa - da distinguere attentamente, caso per caso, dal teatro d’avanguardia - prendesse l’abitudine di nascere come espressione di gruppo, e ci raccontasse delle storie. La sua conoscenza del repertorio classico anche antico si è mescolata con l’esperienza a contatto di eccellenti cantanti della musica leggera; così, ha imparato a non buttare mai via nulla, cercando costantemente di rendere prezioso ogni momento espressivo. Conforta, nell’ascoltarlo, la sensazione di non partecipare a un prodotto musicale di cucina internazionale, ma di sentire una sua originalità civile e nativa. Ha affrontato al clavicembalo musiche di molti tempi, con una libertà tecnica e stilistica, per nulla preoccupato da timori filologici, ma con una coerenza che rivela di aver assimilato a modo suo uno studio preciso e attento» (Lorenzo Arruga, ”Il Giornale” 10/3/2009).