Anna Sandri, La stampa 10/3/2009, 10 marzo 2009
UN DIVORZIO INGUAIA I GONDOLIERI
Mai confidare segreti di portafoglio alla moglie; in alternativa, mai farla arrabbiare se diventa ex. C’è la storia di una separazione tormentata, di alimenti versati a singhiozzo, di due famiglie ai ferri corti e di litigi protratti negli anni dietro l’ultima indagine della Guardia di Finanza di Venezia sui gondolieri, sui loro redditi e sui loro presunti tentativi di sfuggire, con un colpo di remo, al fisco. A presentarsi in caserma denunciando l’ex marito come evasore è stata una donna veneziana, e l’accertamento da lei richiesto è stato compiuto. Si sa che una verifica tira l’altra e dopo aver incastrato a colpo sicuro l’ex marito, i finanzieri sono andati avanti, di gondola in gondola, scoprendo che non sempre quanto dichiarato dai «pope» poteva ragionevolmente corrispondere a verità.
Se un gondoliere dichiara un reddito di 10 o 15 mila euro l’anno, dubitare - secondo le Fiamme Gialle - è legittimo; la media non è tanto più alta, ma un minimo di conoscenza del territorio aiuta a capire che si guadagna sicuramente di più.
Alla nuova indagine della Finanza, i cui esiti complessivi non sono ancora noti, negli stazi di Venezia si reagisce in questi giorni con grande nervosismo: da sempre i gondolieri si sentono sotto accusa quanto a redditi ed evasione fiscale, sarà perché a fare notizia non sono mai quelli che applicano le tariffe ufficiali, ma quelli che provano a fare i furbi e piazzano o tentano di piazzare il conto da mille euro all’americano di turno.
Quel tempo, dicono i gondolieri, è passato da un pezzo, anche perché non è più così tanto facile trovare quello che ci casca. E poi ormai si fanno gli scontrini, ci sono le tabelle, e c’è chi giura che 20 mila euro è quanto si riesce a portare a casa al massimo, come da dichiarazione dei redditi e relative tasse pagate.
C’è anche chi si offende: «Si controllano i gondolieri come si controllano tutte le altre categorie - lamenta un pope - Perché noi finiamo sui giornali e gli altri no?».
La fama dell’evasore non piace agli uomini che sono da sempre il simbolo di Venezia; per i guai famigliari di un singolo non vogliono pagare tutti. Però hanno imparato la lezione: la legge sul divorzio prevede che in caso di contestazione dei coniugi sui rispettivi redditi può essere coinvolta la polizia tributaria.