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 2009  marzo 09 Lunedì calendario

COSA MI DICI MAI?" TOPO GIGIO HA 50 ANNI


Cosa mi dici dici mai?». Ti dico che hai cinquant’anni, caro il mio Topo Gigio. Cinquant’anni passati all’ombra della tivù, strapazzato di coccole da Mago Zurlì, Raffaella Carrà, Delia Scala, Nino Manfredi, nei programmi per i ragazzi o nei varietà di prima serata. Quella tua maglietta a righe, tanto stretta al punto che non si immaginava niente. E così sopra ci mettevano sopra i bretelloni. Quella tua frangetta bionda. E le enormi orecchie. Che orecchie grandi, che hai! per piacerci meglio. Il primo a pensare a te fu Federico Caldura, che ti aveva costruito per animare una canzoncina per i bambini scritta da Domenico Modugno, La sveglietta. Guido Stagnaro, si racconta, ti trovò in fondo a uno scatolone e ti perfezionò; Maria Perego ti lanciò. E nascesti tu. Era il 1959. Trovata geniale fu la voce che ti diede Peppino Marzullo. Quella voce timida e accattivante, proterva e spaventata nello stesso tempo. E tu sai che non era una contraddizione.
Il tuo successo è stato immediato: esploso subito, nella vecchia Rai, con le trasmissioni che si aprivano alle 17,30 sulla tivù dei ragazzi; nel tempo, sei passato allegramente dalla tivù di Stato a Mediaset. Una cosa alla Fiorello, alla Bonolis. Quelli come te, si sa, vanno dappertutto, sono intelligentissimi, affascinano fior di artisti. Basti pensare al Topo, il monologo teatrale di Gaber, a Geronimo Stilton o ancora a Firmino, il topo lettore e bibliofilo di Sam Savage. Tu, però, hai sempre avuto quella morbidezza che tutte le telecamere riuscivano a trasmettere a grandi e piccini. Una morbidezza di aspetto che si «incollava» alla voce, come dicono i doppiatori. Un candore che avrebbe potuto, a dargli fiducia, salvare il mondo.
Sei anche stato all’estero, in Giappone e in Brasile, in Spagna, Germania, Olanda, Uruguay, Inghilterra. Negli Stati Uniti facevi l’ospite fisso all’Ed Sullvan Show. Un successone. Disegnato da Dino Battaglia, sei diventato un fumetto sul Corriere dei Piccoli; negli Anni Novanta, hai cercato di fare il didascalico, insegnando ai bambini chi fosse Giotto o chi avesse inventato la penicillina. L’anno scorso Vasco Rossi ti ha dedicato una bella canzone, E adesso tocca a me. Ecco, proprio così. Adesso che hai cinquant’anni anche tu, non abbiamo più scampo: tocca davvero a noi.