Luigi Grassia, La stampa 9/3/2009, 9 marzo 2009
LA PIPI’ SUI VOLI RYANAIR? SOLO CON CARTA DI CREDITO
Non era uno scherzo. La compagnia Ryanair ha deciso davvero di far pagare l’uso dei gabinetti sui suoi aerei. Andare in bagno costerà una sterlina, aveva detto qualche giorno fa il boss Michael O’Leary, cioè un euro e 12 centesimi. Però cambiano le modalità. Non è più prevista la fessurina in cui infilare le monete: si userà la carta di credito.
L’aveva messa giù troppo facile, O’Leary, quando aveva discettato che «nessuno nella storia è mai salito a bordo di un aereo Ryanair con meno di una sterlina in tasca»; quest’affermazione era infondata e temeraria, se riferita alle monete metalliche. Fra le decine di milioni di volatori con Ryanair, che si spostano da Paese a Paese in una confusione di sterline, euro, franchi eccetera, quanti salirebbero in aereo economicamente preparati alla bisogna? Né la compagnia potrebbe cavarsela con un pilatesco «peggio per loro». Quali scene atroci avverrebbero ad alta quota fra passeggeri disperati, in condizioni di massima urgenza, di fronte alla scoperta che l’indispensabile moneta non c’è? Vedremo collette improvvisate? Questue indecorose presso gli altri passeggeri, poco inclini a dare una mano perché (si può immaginare) anche se non sentono lo stimolo adesso potrebbero sentirlo fra un po’, e allora perché dovrebbero dar via sconsideratamente preziose monete a uno sconosciuto per poi rischiare di pentirsene?
Ecco allora che si risolve tutto, pensa la compagnia Ryanair, collocando all’ingresso della toilette lo scanner per la carta di credito. In realtà, e di nuovo, dir così è farla troppo facile. Chi dice che tutti i clienti Ryanair hanno la carta di credito? I milioni di studenti squattrinati che preferiscono le compagnie aeree low cost ce l’hanno, in tasca, la tesserina del denaro di plastica? E poi restano ancora parecchi dettagli da definire. Per esempio, una volta pagato il famoso euro e 12 si potrà star chiusi in bagno quanto si vuole? Oppure ci sarà un meccanismo a tempo? E quanto tempo? 5 minuti? Dopodiché le porte si spalancheranno spietatamente, sia che uno abbia finito sia che no? Chi non avesse finito si barricherà all’interno, respingendo le folle urlanti di fuori? O potrà prolungare la permanenza ripassando la carta di credito mentre sta chiuso dentro?
Ryanair farà sapere. Per adesso la compagnia informa che l’idea di far pagare la toilette non intende essere una vessazione ma una maniera per tener basso il prezzo del biglietto tenendone fuori i costi accessori e volontari. Questo funzionava già con le bibite, gli snack, le cuffiette audio (se disponibili), gli extra sui bagagli (in Ryanair non si sgarra). Si paga anche il check-in in aeroporto, che la compagnia vuole abolire del tutto sostituendolo con quello (gratuito) via Internet; e si paga la priorità nell’imbarco, cioè la fila più corta, qualora si fosse interessati a questa raffinatezza. E fra un po’ si pagherà pure il bagno.
Però. Però. Pagare per la toilette potrebbe indurre i passeggeri a comprare meno bibite a bordo. Così la compagnia guadagnerebbe di più con una voce ma perderebbe con l’altra. Vale la pena di mettersi su questa strada?