L’Espresso, 12 marzo 2009, 12 marzo 2009
Nonostante la crisi stia imponendo sacrifici duri agli italiani, le spese per il Parlamento continuano a lievitare
Nonostante la crisi stia imponendo sacrifici duri agli italiani, le spese per il Parlamento continuano a lievitare. Crescono per cominciare le uscite dalla Camera. Secondo una stima del consiglio di presidenza contenuta nel bilancio di previsione, nel 2009 la spesa complessiva dovrebbe attestarsi a 1 miliardo e 82 milioni di euro, l’1,3 per cento in più rispetto al 2008. Fermi indennità e vitalizi dei parlamentari (nel progetto di bilancio 2008 messi in conto 167 e 139 milioni rispettivamente) bloccati per cinque anni, salgono invece di oltre il 3 per cento, a causa degli automatismi contrattuali, i costi per gli stipendi e le pensioni del personale, per il 2008 attestati rispettivamente su 271 e 176 milioni. Stessa musica anche al Senato dove non si fanno previsioni per il 2009 ma si valutano i risultati provvisori del 2008. Cosa dicono queste cifre? Che anche nell’ultimo anno la spesa complessiva è cresciuta di circa il 2 per cento facendo salire a oltre 530 milioni di euro i costi complessuvu. Com’è articolata esattamente la spesa? Secondo gli ultimi dati ufficiali, quelli relativi al 2007, a pesare di più non sono i senatori, per i quali si sono spesi circa 47 milioni per le indennità e 72 per i vitalizi. Molto di più assorbono i dipendenti: 131 milioni per remunerare quelli in carica, 77 milioni per gli ex in pensione.