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 2009  marzo 07 Sabato calendario

MORIRE IN COPPIA NELLA CLINICA DELL’EUTANASIA

Erano marito e moglie. Erano entrambi malati di cancro. E hanno deciso di morire insieme. Una coppia di anziani cittadini britannici si è tolta la vita con un suicidio assistito presso la "Dignitas", la clinica svizzera che offre questo genere di servizi, in ottemperanza alle leggi dello stato elvetico, uno dei pochi al mondo che lo consentono. Lo ha annunciato la figlia della coppia a Londra, dove l´eutanasia è vietata dalle legge, e aiutare persone a uccidersi può comportare una pena fino a un massimo di 14 anni di carcere. Ma la notizia coincide con la decisione dell´Alta Corte che tale disposizione va sostanzialmente ignorata e con nuove norme introdotte dall´associazione dei medici, in base alle quali un ufficiale sanitario deve tenere conto del desiderio "esplicito" di un paziente di non prolungare la sua vita, se gravemente malato. Sebbene il governo di Gordon Brown abbia segnalato di recente che non intende modificare la legislazione in materia, un membro della Camera dei Lord ha reagito affermando che intende ripresentare un progetto per legalizzare l´eutanasia. Viceversa, un ex ministro del partito conservatore accusa che l´atteggiamento dell´Alta Corte equivale di fatto a permettere già oggi l´eutanasia, «facendola entrare dalla porta sul retro».
A riaccendere il dibattito contribuisce il fatto che Peter e Penelope Duff, la coppia che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera, erano molto ricchi e piuttosto noti. Lui era un importante produttore di vino, presidente della International Wine Competition e promotore del Festival delle arti di Bath, la città dell´Inghilterra meridionale in cui vivevano. Il signor Duff, che aveva 80 anni, soffriva di cancro al colon, che si era esteso al fegato; la moglie, che aveva 70 anni, era malata da tempo di una rara forma di tumore gastrointestinale. «I miei genitori hanno fatto una cosa bella e importante», ha detto la figlia Helen alla stampa. « una storia meravigliosa, che per il momento non posso rivelare nei dettagli a causa delle questioni legali che vi sono connesse». I Duff si sono spenti il 27 febbraio alla clinica "Dignitas" di Zurigo, apparentemente con una forte dose di barbiturici. Sono soltanto la seconda coppia del Regno Unito che ha scelto la morte assistita presso la controversa clinica svizzera: nel 2003 fece altrettanto una coppia di britannici, entrambi 50enni, lui sofferente di epilessia, lei di sclerosi multipla. Nessuno dei due era malato terminale, ma non sopportavano più di vivere in quelle condizioni e la legge svizzera non richiede che le persone che vogliono fare ricorso all´eutanasia siano in punto di morte.
I coniugi Duff sono la prima coppia britannica a commettere un suicidio assistito da quando il Lord Chief Justice, massima autorità giudiziaria nazionale, ha segnalato che chi aiuta un malato terminale a morire non deve essere processato, anche se la legge che condanna simili azioni rimane in vigore. La decisione è stata seguita, rivela il Times di Londra, da nuovi regolamenti approvati dal General Medical Council (Gmc), in cui i medici vengono avvertiti che potranno perdere la licenza se rifiutano di sospendere trattamenti che prolungano la vita a malati terminali, i quali abbiano affermato esplicitamente di non volerli.